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 2009  novembre 28 Sabato calendario

MILANO

Se dopo i subprime e le banche, sarà il debito sovrano a innescare una nuova ondata globale di paura, come rischia di succedere a Dubai, la crisi del­l’emirato serve a ricordarci che nell’econo­mia mondiale si nascondono nuovi casi pronti ad esplodere. Molto più vicini e in­terconnessi. Come la Grecia, membro del­l’eurozona.

Lo spread tra i titoli di Stato greci a 10 anni e i Bund tedeschi, che misura la stima la credibilità dei due Stati, ieri si è allarga­to fino a 215 punti base, il record da 7 me­si, mentre il Credit default swap (Cds) a 5 anni sul debito greco, cioè il costo per assi­curare il debito del governo contro l’insol­venza, subito dopo le notizie da Dubai è sa­lito a 201,1 punti base. E sono dovuti inter­venire prima la Banca centrale greca, per rassicurare che «il sistema bancario elleni­co è in salute e i coefficienti patrimoniali delle banche sono alti e in miglioramen­to », e poi il ministro delle Finanze George Papaconstantinou, che ha affermato in tv che la Grecia non ha alcuna difficoltà nelle emissioni e «il piano di finanziamenti per il 2010 sarà considerevolmente più conte­nuto rispetto al 2009». Così il differenziale Grecia/Germania è tornato a 189 punti ba­se dopo le dichiarazioni, per risalire a 192 punti in serata.

A innervosire gli investitori sono i nu­meri della finanza pubblica greca. Il nuovo governo, in carica da un mese, ha scoperto che il suo predecessore aveva imbrogliato sui numeri (e non è la prima volta in Gre­cia, era già successo per entrare nell’euro). Il risultato è un deficit del 12,5% sul Pil per quest’anno invece della favola di appena sopra il 6% raccontata dal vecchio gover­no, ricordava ieri nel suo blog Willem Bui­ter. E il debito pubblico probabilmente ar­riverà al 130% del Pil alla fine del 2010, con una tendenza a salire ancora. E per l’econo­mista della London School of Economic, «con un debito pubblico denominato in eu­ro e nessuna politica monetaria indipen­dente capace di liberarsene tramite l’infla­zione, il default non è solo qualcosa con cui far paura ai bambini al buio».

Giuliana Ferraino