Varie, 27 novembre 2009
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Larsson Stieg
• Skellefteå (Svezia) 15 agosto 1954, Stoccolma (Svezia) 9 novembre 2004. Scrittore • «Dopo avere maledetto l’ascensore rotto e fatto di corsa i sette piani di scale per arrivare in redazione, le ultime parole di Stieg Larsson furono ”No, devo lavorare!”. Poi le sigarette, il colesterolo troppo alto e quindi l’infarto se lo portarono via, senza che Eva Gabrielsson, compagna di tutta una vita, potesse arrivare in tempo per abbracciarlo. A Stoccolma era il 9 novembre 2004 e Larsson, giornalista investigativo cinquantenne, aveva appena consegnato alla casa editrice Norstedts il manoscritto delle duemila pagine in tre volumi di Millennium, la saga poliziesca con la quale immaginava di assicurarsi la pensione e comprarsi con Eva una casetta in campagna. andata [...] in tutt’altro modo. Stieg è morto, Eva – compagna, non moglie – non ha ereditato un centesimo, ma ha visto Millennium diventare in tutta Europa un fenomeno editoriale unico, un bestseller alla Codice da Vinci o Harry Potter senza l’aiuto di alcuna strategia di marketing, tutto basato sul passaparola. [...] L’eroe di Larsson, in larga misura ispirato a lui stesso, è Mikael Blomkvist, 45 anni ben portati, giornalista finanziario al mensile Millennium, single dalla ricca vita sentimentale. Al suo fianco Lisbeth Salander, 25 anni, alta un metro e mezzo per 42 chili, ipertatuata, super-truccata, ”psicopatica” (secondo il suo tutore), lesbica ma soprattutto straordinaria hacker, versione punk di Pippi Calzelunghe (Larsson era un grande fan dei racconti di Astrid Lindgren). Insieme Mikael e Lisbeth svelano il marcio nascosto nella socialdemocrazia modello svedese e non danno tregua ai circoli neonazisti che avvelenano la società scandinava. Lo stesso Stieg Larsson, fondatore della rivista Expo contro il razzismo e l’antisemitismo, era uno dei più grandi esperti mondiali dell’estrema destra, ascoltato più volte come relatore a Scotland Yard e all’Osce di Parigi. Per questo aveva ricevuto più volte minacce, nel 1999 la polizia aveva imposto la scorta a lui e alla compagna. Stieg ed Eva vivevano insieme a Stoccolma, ma il cognome Larsson non appariva sul citofono né in alcun documento ufficiale: i due avevano deciso di non sposarsi proprio per non essere registrati, nella speranza di fare perdere meglio le proprie tracce. Una scelta che, dopo 32 anni di convivenza, a Eva Gabrielsson è costata cara. Morto Stieg, gli eredi riconosciuti dalla legge svedese sono solo il padre Erland e il fratello Joakim, con i quali lo scrittore aveva pochi e poco calorosi rapporti. A Eva è rimasto il computer di Stieg, che però nasconde un potenziale tesoro: altre 200 pagine di Millennium, le prime del quarto volume che Larsson stava scrivendo al momento della morte (i volumi originariamente previsti erano 10). [...]» (Stefano Montefiori, ”Corriere della Sera” 27/5/2008).