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 2009  novembre 27 Venerdì calendario

BARBARA DE ROSSI INTERVISTA A DIVA E DONNA. SETTEMBRE 2009


TRADISCO LA MIA FAMIGLIA SOLO CON BOLDI -

L’attrice, a settembre in tv con "Un coccodrillo per amico" e poi con "I fratelli Benvenuti" posa col marito e la figlia e si racconta: «Sarò sempre accanto a Massimo come nel "Ciclone"».
«Anni fa mi offrirono di diventare regina della domenica, ma preferii restare sui set e consigliai il nome della Venier», «Quella volta che l’attore Brad Davis s’innamorò di me», «Sono felice col mio Branko: con lui divento anche stilista»


ROMA - settembre
Sarebbe stata un’affascinante e temibile rivale di Simona Ventura, avrebbe conteso le migliori conduzioni a Milly Carlucci o ad Antonella Clerici. Sarebbe bastato un si e da regina di Rai
Uno, qual era considerata per i successi ottenuti nella fiction, Barbara De Rossi si sarebbe potuta trasformare in una popolarissima presentatrice tv. Correva l’anno 1991. «Mi proposero di presentare Domenica in», racconta. «Carlo Fuscagni, allora direttore di rete, aveva pensato a me. Mi giudicava adatta a quel ruolo, perché bella (e senza false mode-
stie lo ero) e simpatica, sosteneva: rappresentavo la classica brava ragazza. Non accettai, senza immaginare a cosa in realtà stessi dicendo di no, a quali possibilità di carriera sbarravo la porta. Ma a quell’epoca, ingenuamente, ero convinta che un attore dovesse restare tale e basta, senza contaminazioni. Avevo una concezione radicale e severa del mio mestiere. E così appoggiai la candidatura di Mara Venier che era un’amica e aveva il calore e la comunicativa necessarie. sotto gli occhi di tutti cosa ha significato per lei quel contratto; infatti, pubblica-
mente mi ringraziò».
Oggi per Barbara questo è semplicemente un aneddoto. Uno dei tanti che si legano alla sua storia artistica costruita col talento, un volto straordinario e l’intelligenza di saper scegliere, nonostante quel clamoroso rifiuto.
Da poco lei ha terminato di girare un’altra fiction, che sarà in
onda per sei serate su Canale 5 a gennaio 2010 e che "sostitui-
rà" Un ciclone in famiglia. Di che cosa si tratta?
«S’intitola I fratelli Benvenuti ed è diretta da Carlo Costella. Siamo ancora io e Massimo Boldi, con in aggiunta Enzo Salvi. Io e Massimo non appariremo più marito e moglie come nel Ciclone, ma fratelli. Interpreto Teresa, una tenerona che ha sacrificato se stessa per accudire la famiglia di origine, una che s’innamora sempre di uomini sbagliati. Come Massimo Ciavarro, un separato che non riesce a rompere definitivamente con l’ex compagna».
Rimane nella commedia?
«Sì, ed è una commedia piena di spunti di comicità. Sono contenta di questo debutto: almeno qui mi attribuiscono la mia vera età. Non c’è stato bisogno d’invecchiarmi come nel Ciclone. E
un lavoro di qualità, con circa 25 partecipazioni dei migliori nomi
dello spettacolo».
E Un coccodrillo per amico?
« un film tv per Canale 5. Con Massimo Boldi e Maurizio Mattioli, lo abbiamo girato in Kenia. stato presentato al festival della fiction di Roma: la regia è di Francesca Marra. Sono una suora che ha preso i voti dopo una sofferta delusione d’amore: amava Mattioli senza essere ricambiata e senza neppure prendere in considerazione il corteggiamento di Boldi. Si rifugia in una lontana missione e un giorno vede arrivare lì i due spasimanti di un tempo. Inevitabili complicazioni ed equivoci».
Ma quanti uomini ha fatto davvero innamorare Barbara De Rossi?
«Qualcuno: posso citare un produttore importante che insisteva per portarmi in America, ma non l’ha spuntata. Il guaio è che per cedere e abbandonarmi davvero, mi devo innamorare».
Qualcun altro?
«E la prima volta che parlo di queste cose: è strano. Ecco un
nome, Brad Davis, (ndr: l’eccezionale interprete di Fuga di mezza-
notte) un magnifico attore con cui nel 1985 girai II cugino ameri-
cano Si prese una cotta colossale per me. A quell’epoca ero impe-
gnata contemporaneamente su un altro set, quindi, conclusa una
parte delle riprese, mi separai per qualche giorno dalla troupe per
raggiungere la location della seconda produzione, in Sicilia. La
sera prima festeggiammo con lo champagne, dandoci appuntamento a qualche settimana dopo. Quando ci rivedemmo a Palermo Brad mi invitò nella sua roulotte. Lo trovai solo, a petto
nudo. Era bellissimo e io imbarazzata. Tirò fuori da una borsa due calici di cristallo, poi mi guardò e mi disse: "Questo è il bicchiere con cui hai brindato l’ultima volta. L’ho conservato perché non faccio che pensarti. Vieni con me in America, lascia tutto e seguimi". Non fu facile spiegargli che ero già innamorata di un velista di Viareggio».
Lei ha debuttato sullo schermo accanto a Marcello Ma-
stroianni che aveva fama di stregare ogni donna.
«Avevo 16 anni. Marcello era un gran signore. Intimidita lo fissavo continuamente di nascosto, finché, accortosi di questa mia
soggezione, lui ironico, mi rassicurò: "Tranquilla piccoletta,
se non ha 40 anni e almeno due divorzi alle spalle io una nemmeno la guardo". Sentimentalmente il mio limite, per una storia, so- no sempre stati i quattro anni.
Poi, incontrai Branko Tesanovic e rimasi folgorata. E mio marito e stiamo insieme da 15 anni. il mio tutto: con lui parlo, litigo, scherzo, mi diverto come il primo giorno. Abbiamo la stessa tensione, lo stesso trasporto passionale. Branko è un artista,
un grande ballerino e una grande persona. E un padre meraviglioso per la nostra Martina, che ormai ha 14 anni, è alta un metro e 79 e ha sviluppato un corpo da modella. Sono stata molto fortunata: c’è lui, ce mia figlia, ci sono mio fratello Germano e la mia nipotina Sofia, siamo una vera famiglia, unita, carica d’amore».
E con Branko ha iniziato una nuova, insolita attività.
«Ho deciso con lui di realizzare una linea di abbigliamento per
bambine dai 2 ai 12 anni. Ho fondato una nostra griffe che si
chiama Bi Missy. Realizzo quasi un sogno, un desiderio inap-
pagato che mi accompagna da quando Martina era piccola e non trovavo in giro nessun abitino da metterle. Non mi piacevano in genere, e allora ho provato a disegnarli io: cose semplici ma di stile, con un tocco di liberty. Ho cercato cotoni e tessuti al 100% naturali e italiani.
Mi sono rivolta a laboratori anch’essi italiani, curando ogni più piccolo dettaglio. E una fatica, ho incontrato mille difficoltà».
Perché?
«Non esiste una mappa, un elenco, il modo di informarsi su dove individuare questi laboratori; ormai le case più o meno importanti si rivolgono all’estero per pagare meno. Ho anche il sospetto che gli addetti ai lavori non guardino di buon occhio a certe iniziative: " un’attrice, che cosa c’entra con questo mondo tanto esclusivo?" penseranno. Ma io non voglio dare fastidio a nessuno, provo umilmente a fare qualcosa di utile e di elegante tentando di contenere al massimo i prezzi, altro fatto complicatissimo. Mi auguro che vada bene per mia soddisfazione personale e perché con una parte degli eventuali guadagni di Bi Missy potrei dare dei contributi all’associazione di cui faccio parte da tempo, cioè"I diritti civili nel 2000" che nello spe- cifico comprende "Salva mamme" e "Salva bebé". Aiutiamo e assistiamo le madri in difficoltà economiche e i bimbi più bisognosi».
Ernestina Miscia