Lavinia Di Gianvito e Rinaldo Frignani, Corriere della sera 25/11/2009, 25 novembre 2009
Cafasso ucciso con l’eroina tagliata. Il legale: più protezione per l’ex governatore- ROMA – Sono centinaia i file cancellati nel computer portatile di Brenda, sequestrato nell’appartamento in via dei Due Ponti dove il trans è morto
Cafasso ucciso con l’eroina tagliata. Il legale: più protezione per l’ex governatore- ROMA – Sono centinaia i file cancellati nel computer portatile di Brenda, sequestrato nell’appartamento in via dei Due Ponti dove il trans è morto. La polizia ha iniziato ad analizzare l’hard disk e ha scoperto decine e decine di documenti eliminati, che però non sono svaniti nel nulla: si conta di recuperarli in giornata, in modo da scoprire se ci sono foto e immagini rilevanti per l’inchiesta. uno dei misteri-chiave del giallo: quali segreti custodiva il brasiliano? Nel pc c’era qualcosa di analogo al video girato con il cellulare (e distrutto) che ritraeva l’ex governatore Piero Marrazzo con il trans Michelly in una vasca da bagno? La morte di Brenda è legata al contenuto dei file? La vicenda si complica, i rischi aumentano. Al punto che ieri sera Luca Petrucci, avvocato dell’ex governatore del Lazio, ha chiesto che venga prolungata l’attuale protezione personale a Marrazzo e alla sua famiglia. E in attesa delle risposte ai mille interrogativi suscitati dall’incendio in casa del viado, la lista degli enigmi, anziché accorciarsi, si allunga: è di ieri la notizia che Michelly, dopo aver lasciato Roma per Parigi, non si troverebbe più nemmeno nella capitale francese. I motivi della fuga, se di fuga si tratta, sono ignoti, così come non si sa dove il trans si sarebbe trasferito. In questo viavai anche Jennifer, il «fidanzato» di Rino Cafasso, da un paio di giorni avrebbe cambiato indirizzo. La sua nuova abitazione però sarebbe nota agli investigatori, perché il viado è, quanto meno, il testimone principale della morte del pusher e a breve sarà reinterrogato. Un altro trans si sarebbe poi dileguato dopo aver ricevuto 40 mila euro da Marrazzo: ma si tratta di voci che corrono tra i brasiliani di Roma nord a cui chi indaga dà poco credito. Anche sui 30 mila euro che l’ex presidente della Regione Lazio avrebbe consegnato a Brenda per ora non ci sono riscontri: se il trans morto ha avuto tra le mani una cifra del genere, l’ha spesa o l’ha mandata a casa. Risulta infatti che il brasiliano non avesse conti correnti, depositi o titoli, né in banca né alla posta. Tuttavia sia sui soldi, sia sulla telefonata di Brenda alla Regione la procura ha in programma un nuovo interrogatorio di Marrazzo. A giorni dovrebbero arrivare sul tavolo del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo i risultati degli esami tossicologici sul corpo di Brenda e su quello di Cafasso. A uccidere il pusher sarebbe stata una dose elevata di eroina mischiata con un po’ di cocaina – la sua droga abituale – e, forse, con un’altra sostanza. Nel motel sulla Salaria dove Cafasso è morto il 12 settembre, sotto gli occhi di Jennifer, è stata sequestrata una bottiglia. Con quella Gianguerino avrebbe fumato la sua ultima dose e sul vetro potrebbero essere rimaste tracce della sostanza che l’ha ucciso. Secondo un tossicologo, Felice Nava, direttore del comitato scientifico della Federserd (Federazione dei servizi pubblici per le dipendenze), chi ha deciso di eliminare il pusher potrebbe aver tagliato l’eroina con lidocaina o novocaina, sostanze anestetiche che simulano l’effetto della cocaina. «La lidocaina – precisa il tossicologo – ha una struttura chimica molto simile alla cocaina e ha sulle mucose lo stesso effetto che il cocainomane ricerca quando controlla la qualità della droga che assume. Ma è una sostanza pericolosa, che può provocare aritmie e arresto cardiorespiratorio. La lidocaina e la novocaina sono spesso presenti nel taglio della cocaina, ma in questo caso evidentemente ne è stata messa una quantità eccessiva, con la precisa volontà di uccidere». Un mistero rimane anche l’incendio in casa di Brenda. Ieri la polizia ha sentito la prima squadra dei vigili del fuoco intervenuta in via dei Due Ponti, ma si è riusciti soltanto a chiarire la posizione del pc. Il computer era poggiato sulla vaschetta di destra del lavello, mentre l’acqua scrosciava in quella di sinistra. Poiché però i due rubinetti perdevano, da quello dell’acqua calda cadevano gocce sull’apparecchio, a cui è legata, forse, la soluzione del giallo della morte di Brenda.