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 2009  novembre 24 Martedì calendario

IRAN TRA VELO E SESSO IN CARCERE GLI "SCAMBISTI"


«Il sesso gioca un ruolo fondamentale nel mantenere la meccanica dell’ esistenza. Tutto quello che la gente fa è collegata al sesso: la politica, la religione, l’arte, il teatro, la musica. Tutto è sesso». Parole di George Ivanovic Gurdjieff, mistico sufi e filosofo armeno, oltre che incredibile tombeur de femmes, visto che le "cronache" narrano che anche alla veneranda età di 65 anni era solito svegliarsi nel cuore della notte in preda al desiderio e raggiungere velocemente il bordello più vicino.
Sesso e rivoluzione? In paesi come la Repubblica Islamica il sesso sembra avere una forte connotazione politica. Ieri a Teheran 12 coppie (24 persone) sono state arrestate con l’accusa di essere «scambisti», ossia di dedicarsi a pratiche sessuali vietate dalla sharia - la legge coranica - basate sul sesso di gruppo e lo scambio, appunto, del proprio partner. Docenti universitari e alti funzionari. Sembra che il gruppo messo in manette dai Guardiani della rivoluzione sia riccamente nutrito e rappresenti, in un certo modo, l’élite della Repubblica Islamica. Un’ élite evidentemente più dedita al tantrismo che non al rispetto del rigoroso codice coranico.
Agli occhi degli occidentali potrebbe sembrare uno scherzo, ma le donne e gli uomini messi in galera in Iran certamente non hanno alcuna voglia di ridere, dal momento che rischiano la pena di morte per lapidazione. Le orge sono vietate dai testi sacri e, quando scoperte, vengono punite in modo esemplare, con il fine "educativo" di preservare i più giovani dall’incamminarsi sulla pericolosa strada delle tentazioni sessuali. Anche il sesso pre-matrimoniale è vietato. In pratica, l ’iraniano "perfetto" dovrebbe arrivare casto al matrimonio e praticare attività sessuale solo e unicamente con il fme della procreazione e non già con quello del piacere e del divertimento. Invece, gli "scambisti" arrestati a Teheran gestivano un sito web ("Iran Zarbdari" - Moltiplicazione in Iran), attraverso il quale - in forma anonima - si passavano informazioni sugli appuntamenti "hard". Ma la loro attività già da diversi mesi era tenuta sotto controllo dalle Guardie della rivoluzione che a marzo avevano inaugurato l’operazione "sesso pulito" con una retata che aveva colpito parecchi network, accusati di gestire siti porno o - più semplicemente - indirizzi virtuali troppo "ammiccanti". Il sito "Iran Zarbdari" ieri è stato immediatamente oscurato. Eppure, sempre tornando a Gurdjieff, se «il potere del sesso è come quello del fumo. Passa anche sotto le porte», allora i Guardiani della rivoluzione avranno il loro bel da fare in un paese cronicamente conservatore e, al tempo stesso, diffusamente dedito a pratiche sessuali di ogni genere, con una predilezione soprattutto per il sesso di gruppo.
Non ha dubbi su questo Pardis Mahdavi, antropologa irano-americana che con la Stanford University Press ha recentemente pubblicato il saggio Passionate Uprisings: Iran s Sexual Revolution - Rivolte appassionate: la rivoluzione sessuale in Iran. La Mahdavi ha condotto una ricerca sul campo, trascorrendo sette anni nella Repubblica Islamica e intervistando giovani, donne e uomini che vivono sotto il regime degli ayatollah. TI panorama che ne esce è quello di una sorta di gigantesco bordello, in cui il 50% delle donne (velate e sposate) ammette candidamente di tradire il proprio consorte. Una Repubblica Islamica - certo - ma anche profondamente edonistica, nella quale la classe medio-alta si lascia volentieri travolgere dal sesso più sfrenato. Nel suo libro l’antropologa narra ad esempio della "festicciola" di un’adolescente, figlia di un mullah, che approfitta dell’assenza dei genitori per invitare a casa i suoi amici. Ma, saltando i "preliminari" adolescenziali a base di balli guancia a guancia e gioco della bottiglia, i ragazzi presto si ritrovano avvinghiati in un’ orgia collettiva, al ritmo di potente musica rock.
Quanto più il regime è oppressivo, tanto più i giovani trovano nel sesso la loro valvola di sfogo, anche rischiando la morte, e sembrano voler sfidare la "komite", la polizia religiosa, soprattutto durante i mesi sacri. Il sesso estremo viene consumato solitamente nelle macchine, che diventano così l’ultima frontiera di libertà. Scambi di bigliettini erotici da veicoli in corsa, appuntamenti di gruppo "al buio". La vita notturna di Teheran si colora di tinte "calde", imbarazzando i cultori della castità islamica. La libertà sessuale dei ragazzi è espressione del loro bisogno di libertà politica. Più vengono repressi più si organizzano in una sorta di resistenza orgiastica. E contro il «fumo che passa sotto le porte» nemmeno i Guardiani della rivoluzione possono fare molto.