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 2009  novembre 24 Martedì calendario

Influenza A, allarme alla Mecca- Alla vigilia dell’arrivo di milioni di fedeli per il grande pellegrinaggio, si contano i primi quattro morti Le autorità preoccupate

Influenza A, allarme alla Mecca- Alla vigilia dell’arrivo di milioni di fedeli per il grande pellegrinaggio, si contano i primi quattro morti Le autorità preoccupate. Mobilitati 15 mila medici e infermieri Allarme rosso alla Mecca per l’influenza A. Alla vigilia dell’arrivo di milioni di musulmani per l’Hajj, il grande pellegrinaggio alla Mecca, l’Arabia saudita conta i primi morti tra gli stranieri e teme l’esplosione del virus in un luogo che attira ogni anno circa 3 milioni di fedeli. I morti sono tre anziani di 75 anni (un marocchino, un sudanese e un indiano) e una nigeriana di 17. Tutti hanno manifestato i sintomi dell’influenza A dopo il loro arrivo. La vittima marocchina aveva un cancro al fegato, mentre l’indiano era cardiopatico, fatto che comunque non esclude la responsabilità del virus H1N1 nei decessi. I quattro inoltre non erano stati vaccinati, ha fatto sapere il portavoce del ministero della sanità, che ha inoltre reso noti altri 16 casi di infezione tra i pellegrini, quattro dei quali sono ricoverati in condizioni critiche, mentre 12 sono guariti dopo aver ricevuto le cure del caso. Tre decessi sono avvenuti a Medina, l’altro alla Mecca. Uno dei momenti più temuti è il raduno dei pellegrini sul monte Arafat, a 20 chilometri dalla Mecca, il 26 novembre. I fedeli vi arrivano al mattino, a piedi o ammassati nei pullman, e trascorrono l’intera giornata sotto centinaia di tende, dopo aver girato il giorno precedente attorno alla Kaaba, la pietra sacra della Grande moschea della Mecca, tentando di baciare la tenda che la ricopre. Il contagio tuttavia comincia già all’arrivo, sotto le immense tende bianche dell’aeroporto di Gedda, dove si incrociano fedeli di tutto il mondo. Il paese ha messo in piedi un’organizzazione all’altezza della sfida. Oltre a una massiccia campagna di vaccinazioni, all’aeroporto e nel porto di Gedda sono state installate camere termiche per la rilevazione di persone con la febbre alta. Circa 15 mila tra medici, paramedici e tecnici sono stati mobilitati. Inoltre, assicura il ministero della sanità, l’Arabia saudita, che conta sette ospedali nei luoghi santi, vanta quattro laboratori di analisi per stanare il virus H1N1 e ha dispiegato diverse unità mobili. Ma la paura c’è. Tanto che la Tunisia ha annullato la partenza di 10 mila pellegrini, con il pretesto di non aver ricevuto in tempo i vaccini. Inoltre il ministro saudita della sanità ha tentato di dissuadere le categorie a rischio e le donne incinte dall’effettuare il pellegrinaggio, invitando anche i minori di 12 anni e i maggiori di 65 a rinunciarvi.