Giovanni Galli, ItaliaOggi 24/11/2009, 24 novembre 2009
Incidenti stradali, primato russo- Si è svolta a Mosca la prima conferenza mondiale sulla sicurezza
Incidenti stradali, primato russo- Si è svolta a Mosca la prima conferenza mondiale sulla sicurezza. Nel paese 30 mila vittime nel 2008 Ogni anno nel mondo un milione di morti e costi per 336 mld Un milione di morti ogni anno, 500 miliardi di dollari (336 miliardi di euro) di costi sociali. questo l’impatto mondiale degli incidenti stradali, un dato che il presidente russo Dmitri Medvedev ha voluto ricordare inaugurando la prima conferenza interministeriale mondiale sulla sicurezza stradale, che si è svolta il 19 e 20 novembre a Mosca. Per l’occasione davanti al centro congressi troneggiava un’insolita opera d’arte: un’enorme bottiglia riempita con le carcasse delle auto coinvolte in incidenti, poi installata sulla strada che porta all’aeroporto. Per la Russia «la sicurezza stradale è un problema importante quanto la gestione della crisi finanziaria», ha detto Medvedev. E in effetti lo scorso anno circa 30 mila persone sono morte sulle strade del paese. Con un parco di 47 milioni di veicoli, la Russia detiene il triste primato degli incidenti stradali: 168 mila solo dall’inizio dell’anno, con 21 mila morti e 212.500 feriti. Il governo prevede una diminuzione del 33% del numero delle vittime da qui al 2012, ma si scontra ancora troppo spesso con l’alcolismo e la violazione delle leggi. La Russia non è l’unico paese a voler lottare contro l’insicurezza sulle strade. Alcuni partecipanti alla conferenza hanno auspicato la creazione di una sorta di Onu per la sicurezza stradale, come esiste l’Oms per la salute e la Fao per l’alimentazione. L’urgenza c’è. Con l’aumento del traffico stradale in nazioni come l’India e la Cina e nei paesi in via di sviluppo, il numero dei morti potrebbe esplodere nei prossimi anni. «Se non si farà nulla, nel 2030 si avranno 2,4 milioni di morti all’anno», è l’allarme di Michel Rollier, numero uno di Michelin, il quale ha ricordato che il 90% dei morti sulle strade vive in paesi in via di sviluppo. I partecipanti alla conferenza hanno invitato le Nazioni unite a intraprendere nel 2010 o 2011 una campagna decennale per la sicurezza stradale avente come obiettivo quello di dimezzare il numero dei morti entro il 2020, ovvero di salvare 5 milioni di vite.