Daniela Roveda, Il Sole-24 Ore 24/11/2009;, 24 novembre 2009
REGOLE PI SEVERE, FUGA DA WIKIPEDIA
Il più grande esperimento di democrazia culturale online, l’enciclopedia libera Wikipedia, è in crisi. Il numero di volontari abituali che collaborano alla compilazione della enciclopedia popolare sta scendendo a ritmo esponenziale, e il numero di nuovi volontari non è più sufficiente a compensare il calo di quelli vecchi: nei primi tre mesi dell’anno la perdita netta è stata di 49mila collaboratori, mentre nello stesso periodo del 2008 la perdita netta era stata di soli 4.900.
L’esodo è dettato apparentemente dal malcontento nei confronti delle regole sempre più stringenti adottate da Wikipedia per salvaguardare la qualità dei contenuti e tenere alla larga i vandali virtuali. Ma a molti questa metodologia non piace: l’enciclopedia del popolo, dicono, sta rassomigliando sempre di più alle enciclopedie tradizionali. Wikipedia fu fondata nel 2001 da Jimmy Wales, un ex-trader di Chicago, e divenne rapidamente una delle principali destinazioni su internet. All’inizio Wikipedia non aveva regole, chiunque era libero di aggiungere una definizione o di modificare definizioni fatte da altri. Alla base del concetto di Wikipedia (wiki nella lingua hawaiana significa rapido) era il principio noto come crowdsourcing, ovvero la validità di aggregare contributi provenienti da collaboratori indipendenti.
La formula si rivelò vincente, tant’è che oggi Wikipedia è il quinto sito internet del mondo per volume di traffico, con 325 milioni di visitatori al mese. Ormai è pubblicata in 10 lingue grazie ai contributi di 3 milioni di volontari.
Con il successo di Wikipedia iniziò però a salire anche il numero di vandali, coloro i quali aggiungono informazioni false per divertimento o per altri fini. Per salvaguardare la qualità dell’enciclopedia del popolo, Wikipedia decise di instaurare regole per filtrare i contenuti inviati dai collaboratori, regole che di fatto danno più potere ai vecchi collaboratori più esperti ed escludono i nuovi. Regole insomma incompatibili con il principio di assoluta democrazia. Le proteste di chi si è visto respingere contributi senza buon motivo hanno fatto il giro di internet,sollevando l’indignazione dei fan più accaniti e convincendo molti ad andarsene.
Ma la Wikimedia Foundation, la fondazione che gestisce il sito non-profit Wikipedia, difende l’adozione delle regole ormai diventate indispensabili, dice, per salvaguardare la reputazione del sito. L’operato dei vandali ha creato infatti casi incresciosi, come l’annuncio della morte del senatore Ted Kennedy mesi prima del decesso, o la falsa accusa di omicidio contro il giornalista John Seigenthaler. Per restare protagonista su internet anche Wikipedia, insomma, deve seguire il principio valido per qualunque business: la qualità prima di tutto.