Fabrizio Caccia, Corriere della sera 24/11/2009, 24 novembre 2009
China attacca Natalie, la lotta (di classe) tra i viados romani- ROMA – «China mi accusa? Porèla
China attacca Natalie, la lotta (di classe) tra i viados romani- ROMA – «China mi accusa? Porèla ... », poveretta, risponde via sms, con sottile disprezzo, il trans brasiliano Natalie dopo aver saputo dello show del collega, ieri sera ospite di Porta a porta . Appena un chilometro di strada separa a Roma due mondi lontanissimi. Via Gradoli e via Due Ponti sono il nord e il sud dell’universo trans capitolino, l’élite e i bassifondi del sesso a pagamento. Trans contro trans, «compaesani» che si odiano, la guerra tra i due clan è cominciata, intorno a Marrazzo ora s’azzannano i piranha. China ieri sera è andato all’attacco: «Brenda mi disse che a fare la trappola a Marrazzo erano stati Natalie e Joyce». E ancora: «Non credo che Natalie conoscesse Marrazzo da otto anni, lei non era solo geloso di Brenda ma di tutti noi...». «China parla così per soldi, si fa pagare dalle tv per dire le bugie, perché lui vive in uno schifo e non ha nient’altro nella vita se non l’invidia e la gelosia verso di noi...», racconta Natalie, stavolta direttamente al telefono dalla «sua» via Gradoli, bilocale dove sta in affitto a 930 euro al mese, «palazzo con gente perbene a cui non diamo fastidio e che ci rispetta... ». Lì vivono altri trans suoi amici, Fabiola, Tiffany, Maira e Carolina. Il clan di via Gradoli. Loro ricevono in casa, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 22. Non battono la notte il marciapiede come fanno invece quegli altri, rischiando ogni volta le rapine e le coltellate. Il sabato sera vanno a cena insieme, poi a ballare al Muccassassina. E il lunedì mattina in chiesa a pregare Santa Barbara, la protettrice dei tempestati. Il divario sociale è evidentissimo: in via Due Ponti, via Biroli, largo Sperlonga ci sono invece le celle e le cantine, i luridi falansteri e le case-alveare dove viveva Brenda e dove sono rimasti adesso i suoi amici terrorizzati: China, Veronica, Barbara, Mirela, Shila, Alessia, Camila. Bugigattoli per topi a rischio incendio, una bombola di gas per ogni cella. Brenda e Michelle (poi riparata a Parigi) incontrarono Marrazzo a febbraio, mentre Natalie era in Brasile. Da quel momento il giocattolo si è rotto. «Quindici giorni dopo che ero tornato dal Brasile – dice Natalie – vidi Marrazzo. Mi disse: guarda, due trans mi hanno fatto delle foto e un video, ma subito dopo l’hanno cancellato. Tutti sanno però che nel telefono resta la memoria e lui infatti era preoccupato che non l’avessero cancellato. Comunque anch’io (stasera, ndr ) andrò ospite a Porta a porta , ma gratis, porterò le mie analisi per dimostrare che non sono drogato e non ho l’Aids, insomma per far vedere chi è Natalie e chi ha veramente incastrato Marrazzo. Quelle due, Marrazzo, me lo hanno sempre invidiato perché pagava bene e non dava problemi. Come avrei potuto pensare di organizzargli una trappola?». Il suo avvocato, Antonio Buttazzo, è convinto che siano gli assegni delle televisioni a far eccitare i trans di via Due Ponti, «afflitti ora da strepiti incontrollati». Già biologicamente portati alla doppiezza per via dell’identità sfaccettata, esibizionisti per natura e oltremodo segnati dal consumo quotidiano di psicofarmaci e cocaina, davanti a un riflettore acceso, secondo l’avvocato Buttazzo, sarebbero pronti a dire qualsiasi cosa. Ancora China ieri a Porta a porta : «Una sera Brenda mi ha chiamato e mi ha detto di andare a casa sua. Era ubriaco. Quando sono arrivato mi ha fatto vedere i soldi e li ho contati. Erano 28 mila euro. Brenda mi ha detto che 2 mila li aveva già spesi». Trentamila euro avuti da Marrazzo, dice China. Pronta la replica del legale dell’ex governatore, Luca Petrucci: «Per le rare volte che Marrazzo è andato da questi trans, la cifra pagata è stata di mille euro». Comunque una storia triste. Di sesso, soldi e disperazione.