Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  novembre 21 Sabato calendario

PIU’ BELLE SENZ’ACQUA

Uno studio inglese: non è vero che bere molto fa bene alla pelle e combatte le rughe. Uno a uno crollano tutti i miti della cosmesi: tanti sacrifici per nulla -


Da Narciso, che annega per afferrare la propria immagine riflessa nel fiume, alle nostre antenate disposte a immergersi nella calce viva per rimuovere i peli superflui dal corpo, come racconta Bartolomeo Trommsdorff nel manuale del 1821 «Callopistria, ossia la chimica diretta al bello del mondo elegante», la storia della bellezza è impastata di lacrime e sangue. Anche oggi il mito più effimero è quello che meglio resiste al tempo: la settimana scorsa il presidente dell’associazione dei chirurghi plastici britannici Nigel Mercer ha denunciato la cifra record di centomila operazioni cosmetiche l’anno (e in Italia si parla di cifre ancora superiori). Non c’è fine alla ricerca della perfezione: se l’obiettivo resta costante nei secoli i metodi per raggiungerlo mutano continuamente, costringendo le donne (ma ormai anche gli uomini) a un estenuante esercizio d’aggiornamento quotidiano.
I veri rimedi

Credevate che trangugiare quantità oceaniche d’acqua restituisse alla pelle l’elasticità dei suoi primi sedici anni? Sbagliato. Il rapporto Food for Skin Report della British Nutrition Foundation (Bnf) rivela ora che la combinazione tra una dieta equilibrata e un’accorta protezione dal sole combatte l’avanzata delle rughe assai meglio dei classici due litri al giorno. Non che i dermatologi anglosassoni ridimensionino l’importanza dell’idratazione: l’acqua costituisce il 70 per cento del peso corporeo e secondo gli ultimi studi del Mental Health Foundation è fondamentale nella cura della depressione. Ma se si parla di zampe di gallina sotto gli occhi allora bisogna parlare di vitamine A, B, C ed E, quelle presenti in quasi tutta la frutta e la verdura: sono loro, sostiene il BNF, l’unico vero rimedio naturale contro l’invecchiamento di viso e decoltè.
«Non esistono prove scientifiche a sostegno della teoria che bere molto riduca la formazione delle ruge, si tratta solo di una credenza popolare», spiega al «Daily Express» l’autrice del rapporto, Heather Yuregir. E pazienza per chi da anni affida la propria immagine al rubinetto, distinguere il rimedio della nonna dalla prescrizione del dottore non è automatico come sembra. Nel saggio «Don’t swallow your gum and other medical myths debunked» («Non inghiottire la gomma da masticare e altri miti medici smascherati»), i pediatri americani Aaraon Carroll e Rachel Vreeman smascherano uno ad uno i falsi miti della scienza medica, quelle leggende urbane che a forza d’essere ripetute diventano dogmi, dall’uomo che sfrutta appena il dieci per cento del cervello ai capelli che continuano a crescere dopo la morte.
L’acqua insomma non è tutto. Un servizio della Bbc di alcuni mesi fa mostrava l’assenza di differenza tra la pelle di una ragazza che aveva bevuto due litri d’acqua al giorno per una settimana e quella di una alimentata a tè, caffè, succhi di frutta.
Il valore aggiunto, insiste la dottoressa Yuregir, è mangiare spinaci, bandire sigarette e alcol ma soprattutto rinunciare alla tintarella che alla fine dell’estate lascia sul volto segni assai più profondi d’una preoccupazione prolungata: «La maggior parte delle rughe dipende dal sole così come le macchie e l’ispessimento della cute». Come dire che serve più una buona crema protettiva d’una impegnativa terapia da cammello.
«L’ottanta per cento dell’invecchiamento della pelle è causato dai radicali liberi che vengono prodotti dall’inquinamento e da altri fattori ambientali», osserva il dottor Howard Murad nel suo saggio The Murad Method. Per quanto riguarda il rimanente venti per cento sembra sia peggio essere stressati che assetati. Sarà per questo che l’ultimo numero del Journal of Cosmetic Dermatology suggeriva la cura della dolcezza, un quadratino di cioccolato fondente ogni mattina per un incarnato da fare invidia a Lolita.
Chi beve per dissetare lo specchio può respirare un po’. Almeno fino alla prossima ricerca sull’efficacia miracolosa di qualche elisir per conquistare la bellezza o preservarla in eterno. Anche perchè ai miracoli non crede quasi più nessuno. Non sappiamo quanta acqua assuma la top model Kate Moss ma l’impressione è che preferisca una scorciatoia come Tua Tre’nd, il gadget da duecento sterline per rassodare i muscoli facciali e poi brindarci su.
www.lastampa.it/paci