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 2009  novembre 23 Lunedì calendario

UFFICI SENZA CARTA E ACQUA DI RUBINETTO. COSì E CITTA’ VINCONO LA SFIDA DEI RIFIUTI


Ogni anno un milione e mezzo di tonnellate di cibo viene buttato nella spazzatura. Assieme a 13 chili e mezzo di vestiti e a 2 chili e mezzo di buste di plastica pro capite. E a 40 grammi di stoviglie usa e getta per ogni pasto.
Per cominciare a sgonfiare la bolla dei rifiuti, l´espansione incontrollata degli scarti quotidiani, conviene partire da qui: dalla battaglia contro lo spreco.
La proposta viene dall´Unione europea che, dal 21 al 29 novembre, ha lanciato la Settimana per la riduzione dei rifiuti, una maniera per ricordare che il problema non si risolve limitandosi a costruire un inceneritore o ad allargare una discarica ma seguendo la regola delle quattro R: ridurre, riusare, riciclare, recuperare. Solo al termine di questo percorso è prevista la discarica. In Italia, specie nelle regioni meridionali, avviene il contrario.
«Per risolvere il problema bisogna intervenire su due fronti», spiega Daniele Fortini, presidente di Federambiente, la Federazione italiana dei servizi pubblici d´igiene ambientale che ha preparato, assieme all´Osservatorio nazionale rifiuti e a Legambiente, un rapporto sulle buone pratiche. «Da un lato in fase di progettazione bisogna pensare le merci e gli imballaggi in modo da rendere facile il recupero risparmiando energia ed emissioni serra. Dall´altro bisogna far conoscere le azioni concrete che ognuno di noi può compiere per ridurre i rifiuti e dare una mano all´ambiente».
I suggerimenti del rapporto sono stati raggruppati per luoghi: casa, ufficio, mensa, albergo. In casa i consigli vanno dagli acquisti (niente cialde per il caffè, frutta e verdura di stagione coltivata vicino al punto di consumo, mercatini dell´usato) alle abitudini (bere l´acqua del rubinetto, fare il compost per le piante con i rifiuti organici). E in varie regioni hanno già trovato applicazione. In Veneto una famiglia su cinque fa il compost domestico, a Venezia hanno lanciato la campagna per l´acqua del sindaco. Nel Comune di Dogliani (Cuneo) è possibile rifiutare la pubblicità commerciale nella cassetta della posta risparmiando tra i 10 e i 16 chili di rifiuti l´anno. A Mantova invece detersivi e latte vengono venduti alla spina così i clienti possono riutilizzare gli imballaggi.
Negli uffici una battaglia importante è quella contro lo spreco di carta. Oggi il consumo è pari a 240 miliardi di fogli l´anno che equivalgono all´abbattimento di 20 milioni di alberi e all´emissione di 4 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Cifre che possono essere ridotte senza sforzo usando di più le mail, stampando sul retro dei fogli usati, aumentando la raccolta differenziata. Importante anche il riciclo dei vecchi computer: a Ferrara e a Roma il Comune ha organizzato il recupero dei pc dismessi per riadattarli e donarli ad associazioni di volontariato.
Nelle mense, dove ogni italiano consuma in media 116 pasti spendendo quasi 5 euro per ogni 10 euro spesi in alimenti e bevande utilizzati in casa, le buone pratiche comprendono l´eliminazione delle stoviglie usa e getta, l´uso dell´«acqua del sindaco», materiali per le pulizie a basso impatto ambientale e ad alta riciclabilità.
Negli alberghi si suggerisce di acquistare frutta e verdura in cassetta riutilizzabili, di usare solo bicchieri di vetro, di mettere nei bagni dosatori di shampoo e bagno schiuma al posto delle confezioni usa e getta. Una scelta che a Rimini comincia a trovare attenzione.
«L´importante è dare fiducia: dimostrare che ognuno può fare qualcosa di concreto e che la somma di tutti i contributi produce un effetto importante sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico», conclude Gianluca Cencia, direttore di Federambiente. «E poi la strada è obbligata. Ogni paese dell´Unione europea entro il 2013 dovrà preparare un programma di prevenzione dei rifiuti».