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 2009  novembre 22 Domenica calendario

Lo scorso campionato di serie A un tecnico fece innamorare il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, guidando il Catania a un incredibile 4-0, nella tana dei rosanero

Lo scorso campionato di serie A un tecnico fece innamorare il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, guidando il Catania a un incredibile 4-0, nella tana dei rosanero. Missione quasi impossibile viste le circostanze ma Walter Zenga non è un allenatore qualsiasi come dimostra la sua carriera e l’ultimo passaggio dalla panchina rossazzurra a quella dei cugini. Si è fatto notare in un derby e oggi ne ha davanti un altro, un salto triplo, che per altri tecnici sarebbe stato certamente più traumatico. Lui, l’Uomo Ragno, non si è scomposto più di tanto, anzi ha potuto spremere il meglio dalla sua passione per il mare. Nei quattordici mesi passati nella città etnea, infatti, ha abitato nella zona della Scogliera, con vista mozzafiato sullo Ionio e ha visitato tutti le località marine insieme con la compagna romena Raluca. Cibo e vino di qualità sono stati il pallino di Zenga che, nei momenti di libertà, ama circondarsi di una strettissima cerchia di amici. Proprio per la sua passione per il mare si è ambientato in fretta anche a Palermo. Dallo Ionio al Mediterraneo il passo è stato breve. Nei pochi mesi di permanenza nel capoluogo siciliano, dove vive a Fondo Anfossi a due passi da Mondello, non si è fatto mancare le passeggiate sulla spiaggia e le visite al Telimar (un circolo nautico sulla costa dell’Addaura). «La Sicilia è stupenda – afferma Zenga – così come Catania e Palermo. Due città molto belle, ognuna a modo suo. Sono stato fortunato a lavorare e ad allenare in posti meravigliosi come questi. Mi porterò dentro per sempre i mesi passati sotto le pendici dell’Etna, così come spero di ricordare con altrettanto piacere quelli che sto vivendo a Palermo. Di certo, mi piace calarmi al cento per cento nelle città in cui alleno». A Palermo le sortite fuori casa, però, sono state limitate, c’era un interesse superiore: assistere la moglie Raluca incinta. La showgirl rumena in settimana ha messo al mondo una bambina. Samira, l’hanno chiamata. «Anagramma di amarsi», spiega l’allenatore. Ieri, proprio per questa occasione speciale, Walter Zenga si è presentato in conferenza stampa con la felpa ufficiale della società griffata dalla scritta Baby Samira al posto dell’usuale Coach Z. Il derby di Sicilia di questo pomeriggio è la sua partita, proprio dopo quel famoso derby vinto per 4-0, il presidente avversario iniziò la trattativa con le lusinghe: «Ballardini è alle prime armi, Zenga è già un tecnico di esperienza». Oggi però lui non vuole ricordare quel giorno di gloria: «Vivo nella maniera più serena possibile. Quello che sono riuscito a fare a Catania insieme con tutta la squadra non lo disconoscerò mai. Non sono andato via per litigi, lo sapevano tutti. Potevo anche restare senza squadra. Quando sono diventato il tecnico del Palermo sono state montate tante storie... Non c’è nessuna vendetta da coltivare. Preferisco fare 70 punti in campionato perdendo entrambi i derby. Non devo ridare nulla al Palermo perché l’anno scorso non gli ho tolto nulla. Ho fatto solo il mio dovere». Secondo l’Uomo Ragno conoscere il Catania non è un vantaggio. «Ogni anno è diverso, ci sono stati tanti cambiamenti. Penso che, a volte, sapere troppo può portare degli svantaggi». Sugli spalti del Renzo Barbera oggi non ci saranno tifosi del Catania. «Dispiace, non è giusto limitare la libertà della gente con un’imposizione».