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 2009  novembre 21 Sabato calendario

NON BASTA L’ACQUA A CANCELLARE I DATI - Negli Stati uniti i dati dei computer sono sopravvissuti alle inondazioni dell’uragano Katrina: è quindi molto improbabile che sia bastata l’immersione in un lavandino, come sembra sia accaduto al computer di Brenda, a distruggerli

NON BASTA L’ACQUA A CANCELLARE I DATI - Negli Stati uniti i dati dei computer sono sopravvissuti alle inondazioni dell’uragano Katrina: è quindi molto improbabile che sia bastata l’immersione in un lavandino, come sembra sia accaduto al computer di Brenda, a distruggerli. L’acqua nonè infatti sufficiente di per sé a cancellare la sequenza binaria di "0" e "1" immagazzinata sul supporto magnetico costituito dall’hard disk. A patto di aprirlo con tecniche adeguate, c’è un’alta possibilità di recuperare i testi o le immagini del computer sequestrato dagli inquirenti. Lo spiega Alberto Berretti, che insegna sicurezza informatica al corso di Scienza e tecnologia dei media nell’università romana di Tor Vergata. «Ovviamente non si deve cercare – spiega Berretti di "leggere" l’hard disk come se fosse sano, perché è molto probabile che il controller, cioè la parte elettronica del disco, sia stato rovinato dall’acqua». I dischi, invece, sono fatti di tanti piatti magnetici chiusi dentro un contenitore a tenuta relativamente stagno. Non bisogna tuttavia aprire e cercare di asciugare l’hard disk. Una delle ditte americane della Louisiana che hanno lavorato dopo l’uragano Katrina, suggerisce sul suo sito internet di spedirgli gli hard disk sommersi dentro buste di plastica sigillate per mantenere l’umidità. L’hard disk va aperto in locali controllati, dal punto di vista della temperatura, della pressione, dell’assenza di polvere. I singoli dischi che lo compongono vengono estratti e letti direttamente con appositi macchinari, non attraverso le loro testine. «Altrimenti – sottolinea Berretti – potrebbe accadere qualcosa di simile a ciò che accade all’archeologo che apre la tomba del faraone: è intatta prima che venga scoperchiata, ma l’aria fresca che entra dentro rovina tutto». I "dischi rigidi" del computer sono insomma molto più resistenti, dal punto di vista della conservazione dei dati, di quanto si potrebbe pensare. Possono resistere anche alle fiamme, se il calore non è tale da sciogliere i piatti magnetici. Si riescono a estrarre dati anche da hard disk i cui file sono stati ripetutamente cancellati. «Se avessero veramente voluto togliere di mezzo il computer di Brenda lo avrebbero dovuto rubareo almeno gettare nell’acqua ancora connesso all’alimentazione elettrica per massimizzare il danno sulla parte elettronica», sottolinea Berretti. Che giudica piuttosto ingenuo, o al contrario piuttosto sospetto, il tentativo di distruggere il contenuto del computer immergendolo nel lavandino.