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 2009  novembre 21 Sabato calendario

HENRY: ERA MEGLIO RIGIOCARE. L’IRLANDA INSISTE CON LA FIFA - I

giocatori irlandesi hanno chiamato in causa l’onore e la dignità, Thierry Henry ha raccolto la provocazione: «Sarebbe meglio ripetere la partita, ma non dipende da me. Non sono un imbroglione e non lo sono mai stato ». Il tocco di mano dell’asso francese, decisivo nel gol che ha assicurato alla sua squadra la qualificazione ai mondiali del Sudafrica a discapito dell’Irlanda, «è stato un gesto istintivo verso un pallone che arrivava velocissimo in un’affollata area di rigore. Mi sento in imbarazzo per il modo in cui abbiamo vinto e mi dispiace tantissimo per l’Irlanda che avrebbe meritato di andare in Sudafrica». Parole pesanti. Che hanno dato alla Federcalcio irlandese la spinta per insistere con la Fifa dopo la bocciatura del ricorso in cui si chiedeva di rigiocare l’incontro. «Il risultato non può essere cambiato e il match non può essere ripetuto », aveva scritto il massimo organismo internazionale del calcio in un comunicato. Ma Dublino, dopo le dichiarazioni di Henry, ha lanciato un appello a Parigi proponendo che i due capitani, Robbie Keane e lo stesso Henry, chiedessero di disputare un altro incontro per «proteggere l’integrità del gioco del calcio ». A quel punto è arrivata la doccia fredda dalla Federazione francese: «Il verdetto della Fifa è definitivo e dovrebbe essere rispettato da entrambe la federazioni ».In mattinata l’ente del calcio mondiale aveva puntualizzato che, «come è chiaramente citato nell’articolo 5, durante le partite le decisioni sono prese dall’arbitro, che non può riconsiderarle a posteriori, quando la gara è finita. Anche se si rende conto da solo che ha sbagliato, oppure dopo aver consultato un assistente o il quarto uomo». Un esito abbastanza scontato, nonostante il precedente ricordato dagli irlandesi della partita tra Uzbekistan e Bahrain giocata due volte nel 2005 dopo un errore tecnico dell’arbitro (il giapponese Yoshida aveva assegnato un rigore agli uzbeki,ne aveva annullato la trasformazione per l’ingresso di un giocatore in area e poi, anziché far ripetere il penalty, aveva assegnato una punizione agli avversari).
Eppure, a dispetto delle basse aspettative su un nuovo incontro tra Francia e Irlanda, le polemiche sono state roventi, ne è nata una questione di stato. Alla lettera, se è vero che perfino i rispettivi governi si sono espressi sul tema, con accenti diversi. Già giovedì sera il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva risposto al premier irlandese Brian Cowen dicendosi dispiaciuto per l’accaduto ma escludendo un suo intervento nel merito del contendere. Ieri è scesa in campo il ministro dell’Economia di Parigi, Christine Lagarde: «Sono ovviamente molto felice per la qualificazione ai mondiali ma è triste averlo fatto con un imbroglio. Penso che la Fifa dovrebbe rivedere le regole perché forse sarebbe bene, in simili circostanze, decidere di rigiocare la partita». L’immancabile voce fuori dal coro c’è, ed è quella del controverso allenatore dei bleus, Raymond Domenech. « stato un errore dell’arbitro. Per me questoè il calcio, non significa imbrogliare enon capisco perché dovremmo chiedere scusa ». Poi una gentile attenuazione del suo politically
uncorrect : «Capisco la rabbia degli irlandesi. Al loro posto anch’io griderei allo scandalo. Ma non faremo harakiri perché l’arbitro ha sbagliato e stavolta a nostro favore. Sono cose che capitano. Quando l’ha fatto Maradona tutti l’hanno trovato straordinario eppure ha segnato di mano. Ci sono due pesi e due misure?».
Martin Hansson, l’uomo più contestato del momento, colui che non ha visto il tocco incriminato, la prende con filosofia: «La vita va avanti, spero di sopravvivere anche a questo».