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 2009  novembre 21 Sabato calendario

ADDIO DI OPRAH TRA LE LACRIME. LASCIA PER FONDARE UNA SUA TV

Ha pregato, ha pianto poi ha deciso: con la prossima stagione, la venticinquesima, Oprah Winfrey chiuderà il suo celeberrimo talk show televisivo in chiaro per fare il grande passo successivo: lanciare un intero canale, anzi addrittura una rete via cavo a suo nome, la Oprah Winfrey Network, OWN, in partnership con Discovery Channel.
Non è una scommessa da poco. Lo sfruttamento di un "marchio" miliardario in una versione diversa da quella originaria, dicono gli esperti di marketing, non sarà necessariamente un successo automatico. Oprah ha detto che forse parteciperà ad alcuni programmi, ma non è chiaro se farà una replica del suo talk show o se creerà attorno alle varie componenti del suo show attuale programmi separati, per ora il futuro è avvolto dal mistero. Sul piano più generale, vi saràper il settore dei media una ulteriore verifica nel confronto diretto tra programmi in chiaro e quelli a pagamento, fra lo "status" pubblico di un programma gratuito trasmesso in America dalle reti Cbs e Abc a secondo della località geografiche e degli accordi di distribuzione e quello di operatori via cavo come Discovery, ma anche come Comecast, alla continua ricerca di content da distribuire direttamente sui loro canali.
Proprio Comecast, ad esempio era entrata recentemente in negoziato con la General Electric per acquistare la divisione Universal NBC che opera nel cinema e nella televisione. Non solo, il programma della Winfrey, con il suo "book club" era diventato un volano centrale non solo per il lancio di nuovi libri, ma per un rilancio delle vendite dei libri in genere in un paese dove una decina di anni fa il settore languiva. «Nessun altro porta lettori a un libro come Oprah, aggiunge una varietà di lettori che prima non si avvicinavano ai libri, apre nuovi segmenti di mercato, il suo impatto non è misurabile», ha dichiarato ieri Dawn Davis, Direttore editorial di Amistad, un titolo della HarperCollinns.
La scommessa Oprah diventa un banco di prova ben più importante della chiusura di una pagina di storia della televisione americana. Ieri però il pubblico in sala, a Chicago, da dove lo show è trasmesso e quello appiccicato ai televisori, una audience quotidiana stimata fra i 6 e i 7 milioni di persone fatto soprattutto di casalinghe non pensava al business o al futuro. Pensava al momento dell’addio e alla magistrale interpretazione con cui Oprah ha dato il suo annuncio: «Dopo molte preghiere e mesi di accurate riflessioni ho deciso che la mia prossima stagione, la stagione 25, sarà l’ultima stagione dell’Oprah Winfrey Show. Uno show che amo e che amo a tal punto da sapere quando è giunto il momento di dare l’addio. Il venticinquesimo anno, lo sento nelle mie ossa e nel mio spirito, è il momento giusto per lasciare» diceva Oprah con la voce rotta dall’emozione e con gli occhi umidi.
 stato, l’annuncio di ieri, uno dei momenti emblematici dello spettacolo. Lanciato nel 1986 è diventato in breve uno specchio dell’America, in cui decine di milioni di persone, stelle del cinema o della politica o persone normali, si sono guardate, confessate, pentite.
In effetti, Oprah si è creata la fama del re Mida, per le reazioni ai suoi programmi e per le conseguenti ascese dei rating e delle vendite della pubblicità o degli annessi e connessi allo spettacolo e, soprattutto, per se stessa. La Winfrey guadagna circa 250 milioni di dollari all’anno per il suo spettacolo e ha accumulato una fortuna personale stimata vicina ei 2,5 miliardi di dollari che la rende l’afroamericana più ricca d’America. intervenuta come arbitro o testimone o ultimo giudice in vicende pubbliche al di fuori del suo spettacolo. E ha avuto un impatto determinante per la campagna di Barack Obama quando ha dato il suo endorsment al primo afroamericano in corsa per la Casa Bianca, suo concittadino di Chicago.