Francesco Verderami, Corriere della Sera 21/11/2009, 21 novembre 2009
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il modo in cui l’Udc si è offerta per trovare una soluzione legislativa ai problemi giudiziari del Cavaliere, in nome della realpolitik . In sé la leggina è una sorta di uovo di Colombo, a «impatto zero» sul sistema, dato che garantirebbe attraverso poche norme il «legittimo impedimento » per un premier durante tutto il suo mandato, e contemporaneamente bloccherebbe i termini di prescrizione del processo, assicurando quindi alla giustizia il proprio corso. Una sorta di «Lodo Alfano», che però consentirebbe di aggirare i rilievi di costituzionalità posti dalla Consulta. E senza varare «leggi porcheria».
C’è di sicuro la mano dell’ex sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti nello schema di progetto che è stato messo a punto proprio nei giorni di massimo attrito tra il Cavaliere e il presidente della Camera. E non c’è dubbio che la proposta sia giunta riservatamente sulla scrivania di Berlusconi, visto che il premier ne ha fatto cenno durante alcuni colloqui riservati, rivelando che «anche il Pd la conosce». Al Guardasigilli ha poi dato incarico di valutare le questioni tecniche, e pare che Angelino Alfano – di cui sono noti i rapporti con i centristi – abbia consigliato di tenerla buona all’occorrenza, e di «non bruciarla, può servire».