Claudio Plazzotta, ItaliaOggi, 20/11/2009, 20 novembre 2009
MEDIASET SI FA IL BLOCKBUSTER IN CASA
Mediaset potenzia la sua offerta cinema in digitale terrestre. Da oggi tutti gli abbonati a Mediaset Premium Gallery, dotandosi però di un decoder da 139 euro, potranno ricevere gratuitamente una library di 50 film e le ultime puntate di alcune delle principali serie americane, da vedere e rivedere quando si vuole, un po’ come se si avesse un dvd. Il pacchetto Premium on demand verrà rinnovato sull’hard disk del decoder ogni settimana con 12 film nuovi. Quindi, come spiega il vicepresidente di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, «è un po’ come avere un negozio di Blockbuster in casa, senza parabola, né adsl né cavi aggiuntivi. Si riceve tutto dal digitale terrestre».
I titoli, usciti nelle sale cinematografiche da almeno un anno, arriveranno a Mediaset grazie agli accordi stretti con le major Warner, Universal, 01 e Medusa, fornendo, quindi al Biscione «una massa critica di prodotto di qualità che ci ha consentito di aumentare le offerte cinema, sia con Premium on demand, sia con due nuovi canali, Emotion ed Energy», dice Federico Di Chio, direttore divisione tv digitale.
Ed è proprio il cinema, sottolinea Franco Ricci, direttore business pay, «la principale motivazione di acquisto dei nostri abbonamenti, con il 54,2%, seguito dal calcio, col 36,5%, dai programmi per bambini, 24,9%, e dalle serie tv, col 19,4%». Per stimolare ulteriormente l’arrivo di nuovi clienti, Mediaset ha deciso anche di abbassare da 12 a 10 euro al mese il costo di un abbonamento Gallery, e di ridurre a 22 euro al mese il pacchetto Calcio+Gallery. E ormai la strategia del Biscione è chiara: se nel 2004 i ricavi pubblicitari pesavano per il 97% del fatturato, nel 2009 la fetta è scesa al 73%, e gli altri ricavi valgono già 875 milioni di euro. Il business della pay, con quattro milioni di abbonati entro un paio di mesi, sembra essere il futuro. Premium, nel 2009, fatturerà 553 milioni di euro, su del 37% rispetto al 2008. E proprio grazie a questa crescita (nel 2010 confermato il break even della divisione pay), il fatturato complessivo di Mediaset Italia, nel 2009, potrà chiudere a 3,22 miliardi di euro, come nel 2008. Publitalia, ovvero la concessionaria del gruppo, dovrebbe invece concludere l’anno con un calo attorno al 9%.
Non solo pay, tuttavia, nei pensieri di Piersilvio. Come già anticipato da ItaliaOggi, c’è pure Internet. Tra dicembre e gennaio, conferma il vicepresidente Mediaset, «sarà innalzata la nostra offerta via pc. Poi lavoriamo per arrivare presto a realizzare una Web Premium visibile, però, in tv, in maniera indipendente da società telecom o da internet provider». Infine, i canali gratuiti in digitale terrestre: dopo Iris e Boing, «vorremmo partire, in primavera, con il progetto Italia 2, su tutto il territorio italiano. Al canale All news teniamo tantissimo, ma al momento non c’è ancora nulla di definitivo».
IL PIERSILVIO PENSIERO -
Lodo Mondadori. «La sentenza che condanna Fininvest a risarcire 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti la viviamo come un sopruso».
Villa Certosa in vendita. «Non ne so nulla, io in Sardegna non ci vado mai. Per me, comunque, la vendita non sarebbe un problema».
Cessione del Milan. «Di Milan non me ne occupo. Da milanista mi auguro che la squadra resti una faccenda di cui si occupa mio padre».
Divisione del patrimonio post divorzio Silvio-Veronica. «Quello che fa mio padre va benissimo».
Chiambretti al posto di Matrix su Canale 5. «Matrix fa un po’ fatica, non è una trasmissione facile, ma resta su Canale 5 in seconda serata. E Chiambretti rimane su Italia 1».
America’s got talent. Il nuovo talent show «sarà sperimentato non prima dell’autunno 2010, in una puntata test».
Stagione di garanzia autunnale. «Il bilancio è, nel complesso, positivo. Publitalia è soddisfatta per i risultati sul target commerciale. E, non dimentichiamo, abbiamo tirato il freno per risparmiare, arrivando a ridurre i costi televisivi del 3,7% nel 2009».
Shopping in Spagna. «Parliamo con vari broadcaster. Mediaset è in grado, con le proprie forze, di fare una acquisizione fino a un miliardo di euro».
Causa con YouTube. «La causa va avanti, al tribunale di Roma. Quel sito trasmette le immagini delle nostre trasmissioni. Noi chiediamo 500 milioni di euro di danni».