Antonella Barina, il venerdì di Repubblica 20/11/09, 20 novembre 2009
RIVOLUZIONARIE
Elsa von Freytag-Loringhoven, classe 1874, tedesca naturalizzata newyorkese, baronessa. Infanzia dura, con padre severo e madre morta in manicomio. Fuggì a Berlino a 19 anni, sognando di fare l’attrice, ma finì a fare la statua vivente in uno show pornografico. Artista dei circoli dadaisti e musa di Man Ray e Marcel Duchamp. Passeggiava per New York con testa rasata, ciglia finte di piume di pappagallo, kilt scozzese e due lattine di pomodoro al posto del reggiseno, al collo la gabbia di un canarino. Sposata 3 volte: la prima con un architetto impotente, la seconda con un poeta, suo amante durante il primo matrimonio, la terza col barone da cui prese il cognome. Lasciata dall’ultimo marito nel 1917, vive di stenti e conosce Duchamp. Vive una vita sfrenata, all’insegna di alcool e incontri sessuali casuali (prende la sifilide). Nel 1927 viene trovata morta per asfissia nel suo appartamento a Parigi, a 53 anni.