varie, 20 novembre 2009
Giovanni Lorusso, 41 anni. Nato a Bari, residente a Milano, tossicodipendente, nell’agosto 2008 rubò uno zainetto sulla spiaggia di Rimini, furto pagato con una condanna a 4 anni e 5 mesi per una serie di aggravanti: era recidivo per quel tipo di reato, spostandosi da Milano aveva violato le misure di sorveglianza, eccetera
Giovanni Lorusso, 41 anni. Nato a Bari, residente a Milano, tossicodipendente, nell’agosto 2008 rubò uno zainetto sulla spiaggia di Rimini, furto pagato con una condanna a 4 anni e 5 mesi per una serie di aggravanti: era recidivo per quel tipo di reato, spostandosi da Milano aveva violato le misure di sorveglianza, eccetera. Per un anno rimase nel carcere di Rimini senza dare problemi, poi lo trasferirono in quello di Ariano Irpino e lì prese a lamentare maltrattamenti (lividi e una mano fratturata) di cui scrisse in una lettera alla sorella Maddalena, impiegata a Milano. Lei chiese spiegazioni alle autorità del carcere avellinese e il fratello fu trasferito a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove però continuava a mostrarsi assai avvilito. Lunedì 16 novembre, nel primo pomeriggio, agli uffici del penitenziario arrivò il provvedimento che gli concedeva la scarcerazione: nel giro di tre giorni sarebbe uscito di galera per essere affidato a una comunità di recupero. Siccome nessuno glielo fece sapere, il Lorusso, il giorno dopo, si infilò un sacchetto di plastica in testa e poi s’avvicinò al fornellino da cucina della sua cella inalando il gas che lo uccise. Giornata di martedì 17 novembre nel carcere di Palmi in provincia di Reggio Calabria.