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 2009  novembre 18 Mercoledì calendario

Villa Certosa piace all’emiro Sì all’offerta da 450 milioni (RIASSUNTO) - Silvio Berlusconi ha deciso di vendere Villa Certosa

Villa Certosa piace all’emiro Sì all’offerta da 450 milioni (RIASSUNTO) - Silvio Berlusconi ha deciso di vendere Villa Certosa. Richiesta: non meno di 450 milioni di euro. Mai per tanto al mondo è stata venduta una villa. Suf­ficiente per mettere in fuga qualche miliardario russo che si era fatto avanti, ma non abbastanza da far de­sistere la famiglia Al Nayhan, che re­gna su Abu Dhabi, Emirati Arabi Uni­ti. L’uomo che sta trattando l’affare, Claudio Giuntoli, da decenni immo­biliarista di fiducia di Berlusconi – è lui che gli ha fatto acquistare, e ven­dere, quasi tutte le ville in Costa Sme­ralda – è prudentissimo: «No com­ment, non posso confermare né smentire». La trattativa sembra aver preso corpo in estate ed è andata avanti len­tamente: Al Nahayan è famiglia ric­chissima e numerosa, allo sceicco Khalifa è attribuita dalla rivista For­bes una fortuna di oltre 23 miliardi di dollari, 50 persone i congiunti stretti. al ventisettesimo posto fra i potenti del mondo. Ecco una descrizione del complesso della Cer­tosa: tre ville, la più grande di 2.600 metri quadri coperti, in un’altra fan­no vacanze Barbara, Eleonora e Lui­gi; la terza è per gli ospiti di riguar­do. In tutto quasi 4 mila metri quadri coperti, oltre alle meraviglie volute dal Cavaliere negli 80 ettari di parco: 2 laghetti, il vulcano artificiale che con la colata di lava e il rombo simu­la un’eruzione, la torre-nuraghe con le costellazioni sul soffitto, le cascate a picco sul golfo di Marinella, la grot­ta- bunker scavata per accogliere in sicurezza gli ospiti che vengono dal mare, il centro benessere, le piscine per la talassoterapia, il belvedere, musiche e luci soffuse fra i sentieri e le mille varietà di cactus. Infine gli anfiteatri, le colonne greco romane e le grandi serre che sono anche sale per meeting e conferenze stampa mentre premendo un pulsante s’in­nalza un palcoscenico che le trasfor­ma in saloni per feste e spettacoli. Alla richiesta di 450 milioni l’emi­ro non ha battuto ciglio. La sua fami­glia ha partecipazioni azionarie ovun­que nel mondo, attraverso la Adgdi (Abu Dhabi United Group for the de­velopment and investment): banche, fondi di investimento e, naturalmen­te, società petrolifere. Nel 2007 risul­tava anche una partecipazione di po­co più del 2 per cento in Mediaset. Uno dei Nahayan, lo sceicco Man­sour Al Aayed, è proprietario del Manchester City calcio e fece la pri­ma offerta – rifiutata – per portare in Inghilterra Kaká e poco dopo per acquistare il 40 per cento delle azioni del Milan.