Stefano Manzelli, ItaliaOggi 18/11/2009, 18 novembre 2009
INCIDENTI STRADALI FANTASMA
Centoventimila incidenti stradali con lesioni spariti nel nulla. Mancano all’appello quasi la metà dei sinistri rilevati dalla polizia locale che per motivi inspiegabili non vengono contabilizzati nei dati ufficiali dell’Istat. Lo ha dichiarato ieri l’Associazione nazionale della polizia locale Anvu che ha messo a confronto i dati ufficiali diffusi dall’Istat il 13 novembre con la rilevazione, quasi in tempo reale, condotta dalla stessa associazione nel gennaio scorso (si veda ItaliaOggi del 20 gennaio 2009) con riferimento ai dati 2008. Da un campione statistico di comuni pari praticamente al 31% della popolazione italiana risulta che solo la polizia locale nel 2008 abbia accertato almeno 262.000 incidenti con lesioni a persone. «Aspettavamo di conoscere le statistiche ufficiali diramate venerdì scorso proprio per effettuare una comparazione migliore dei dati in nostro possesso», dichiara il presidente Anvu Luciano Mattarelli. Una novità quest’anno l’Istat in effetti l’ha offerta, specificando che la polizia locale da sola accerta quasi il 65% dei sinistri nazionali. Siccome il numero degli incidenti totali dichiarati dall’Istat è di 219.000 circa, «abbiamo ricavato da questa percentuale il dato più importante. Polizia, carabinieri e le altre forze nazionali hanno rilevato lo scorso anno quasi 77.000 sinistri con lesioni. Se a questo numero aggiungiamo», spiega Matterelli, «il dato statistico che abbiamo elaborato di 262.000 sinistri rilevati dai vigili otteniamo un totale di quasi 340.000 incidenti con lesioni che sarebbero occorsi in Italia lo scorso anno». Quindi si tratta di capire dove sono andati a finire circa 120 mila sinistri con lesioni che mancano all’appello. «A nostro parere», prosegue il presidente Anvu, «il problema maggiore risiede nella carenza strutturale del sistema informativo sugli incidenti ma anche nel mancato coordinamento nazionale della polizia municipale. A tutt’oggi la polizia stradale in generale deve informare l’Istat compilando dei modelli cartacei. chiaro che una informatizzazione di queste pratiche renderebbe tutto molto più trasparente e veloce, ed in questo senso mi pare che qualcosa si stia muovendo proprio in questi giorni. Non nascondo che su argomenti così delicati possano interferire anche dinamiche di diverso tipo ma quello che interessa la polizia locale è fare capire come lavoriamo. In pratica eroghiamo un servizio fondamentale per la comunità e oltre a essere poco conosciuti in questo ruolo non disponiamo neppure di sistemi centralizzati per poter comunicare efficacemente i risultati del nostro lavoro».