varie, 18 novembre 2009
Michele Lambiase, 47 anni. Pugliese, parcheggiatore in una cooperativa, qualche tempo fa era stato lasciato dalla donna che gli aveva dato un bimbo e da allora aveva preso a pedinarla e a minacciarla, tanto che il giudice, il 6 novembre scorso, l’aveva messo ai domiciliari nel suo appartamento di Foggia
Michele Lambiase, 47 anni. Pugliese, parcheggiatore in una cooperativa, qualche tempo fa era stato lasciato dalla donna che gli aveva dato un bimbo e da allora aveva preso a pedinarla e a minacciarla, tanto che il giudice, il 6 novembre scorso, l’aveva messo ai domiciliari nel suo appartamento di Foggia. Nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 novembre guidò fino a Silvi Marina in provincia di Teramo e, indosso una parrucca bionda e un paio di occhiali, si mise ad aspettare l’ex sotto casa. Poi, appena la vide spuntare col nuovo fidanzato, afferrò la sua 7,65 e sparò a entrambi: la donna rimase sfigurata in volto, all’uomo fu asportato un rene. Spento il telefonino, il Lambiase per giorni vagò con la sua auto, a un certo punto giunse a Foggia e, dopo aver accostato sul lato della tangenziale, scese dalla macchina, si inginocchiò per terra e si sparò un colpo di pistola alla testa. Una lettera, per il figlioletto, lasciata a casa tra tante foto che lo ritraggono col bambino: «Portami un fiore. Ti ho liberato da una famiglia disgraziata e ti chiedo perdono per il mio gesto». Tra domenica 15 e lunedì 16 novembre sulla tangenziale di Foggia.