Eugenio Bruno, Il Sole-24 Ore 18/11/2009;, 18 novembre 2009
SALVATE SOLO 2.500 LEGGI APPROVATE PRIMA DEL 1970
Di tutte le norme anteriori al 1° gennaio 1970 ne resteranno in vigore al massimo 2.500. A prevederlo è il terzo "taglialeggi" targato Roberto Calderoli. Il decreto legislativo elaborato dal ministro della Semplificazione ieri ha avuto l’ok del pre-consiglio dei ministri e domani dovrebbe essere sul tavolo di Palazzo Chigi per il varo definitivo.
Il provvedimento si va ad aggiungere ai due decreti legge emanati nei mesi scorsi (rispettivamente il 112 e il 200 del 2008) che hanno permesso di abrogare, in una prima tranche, 7mila norme e, in una seconda, altre 29mila (anche se in quest’ultimo caso il "disboscamento" sarà operativo solo dal 16 dicembre). A differenza dei due interventi precedenti il dlgs in arrivo non indica quali disposizioni eliminare, bensì quali salvare tra tutte quelle emanate tra il 17 marzo 1861 e il 31 dicembre 1969.
Il testo, che attua la delega contenuta nella legge 246/2005 partorita dall’allora ministro della Funzione pubblica Mario Baccini, si compone di due soli articoli. E altrettante tabelle con gli elenchi delle norme dispensate dal taglio. Il primo indicaqualidisposizioneanterio-ri al 1? gennaio ’70 resteranno in vigore (circa 2.400).
Ne fanno parte innanzitutto i provvedimenti appartenenti ai settori sottratti alla "ghigliottina" già in virtù della legge delega del 2005. Si va dai codici ai testi unici, dalle disposizioni di adempimento degli obblighi internazionali a quelle riguardanti organi costituzionali e magistratura oppure in materia tributarie, previdenziali o di bilancio. Di fatto non vengono toccate gran parte delle leggi di competenza dei ministeri dell’Economia e del Lavoro.
Il secondo elenco, invece, contiene le correzioni alle abrogazioni erroneamente disposte dal decreto 200 del 2008, ripristinando circa 850 norme (di cui un centinaio aventi forza di legge) in precedenza eliminate. Tra cui diverse disposizioni – a volte anche ultracentenarie – che istituivano alcuni comuni italiani.
Passando dalle norme confermate a quelle cassate la mannaia della Semplificazione si è abbattuta (o meglio si abbatterà visto che l’abrogazione sarà operativa un anno dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto legislativo) soprattutto su alcune categorie di norme: dichiarate incostituzionali, relative a enti soppressi di cui è terminata la liquidazione, riguardanti il personale di amministrazioni non più in vita oppure enti appartenenti al regime fascista e successivamente disciolti. Laddove sarà più selettivo l’intervento sui decreti visto che resteranno in vita sia i dl che le leggi di conversione.
Allo stato attuale è difficile quantificare l’entità dell’operazione di "disboscamento" avviata da Calderoli. Proprio in queste ore i tecnici della Semplificazione stanno limando l’elenco delle leggi salvate dal dlgs. E, al tempo stesso, aggiornando il conteggio di quelle abrogate. Dal ministero non trapela alcuna cifra. Volendo avventurarsi in una stima alla fine la "tagliola" potrebbe interessare più di 70mila provvedimenti. A questo numero si arriva sottraendo al monte complessivo di 185mila atti pubblicati in Gazzetta ufficiale e numerati innanzitutto i circa 70mila tra regolamenti e altri provvedimenti di rango secondario. E poi le oltre 36mila norme che i due precedenti " taglialeggi" hanno soppresso o stanno per sopprimere. Senza contare i 2.500 ante- 1970 che rimarrebbero in vita per effetto del dlgs in esame.