Flavio Vanetti, Corriere della sera 17/11/2009, 17 novembre 2009
La Mercedes si compra la Brawn e rimescola il mercato piloti- Button dovrebbe restare. Raikkonen in McLaren o fermo un anno MILANO – nata la Mercedes Gp
La Mercedes si compra la Brawn e rimescola il mercato piloti- Button dovrebbe restare. Raikkonen in McLaren o fermo un anno MILANO – nata la Mercedes Gp. O è rinata, se vogliamo, perché l’acquisizione del 75,1% della Brawn Gp da parte del colosso di Stoccarda (aiutato da una finanziaria araba) riporta agli anni epici di una F1 eroica e in bianco e nero. Sì, tornano le Frecce d’argento. Come nei giorni di Juan Manuel Fangio, al quale toccò pure, con il titolo iridato del 1955, di chiudere una breve epopea: la casa della stella a tre punte, entrata in F1 nel 1954, non si sarebbe più impegnata direttamente nella massima categoria nonostante ben nove vittorie in dodici gare. Dal 2010 quel «silver», o «silber» alla tedesca, dai connotati magici riapparirà: sulla McLaren sarà sempre unito all’arancione fluo e al nero, e il team continuerà a chiamarsi Vodafone McLaren Mercedes; ma sulla Mercedes Gp sarà un argento più argento, a denominazione controllata. Il ribaltone dei ribaltoni, spifferato fin dall’estate, si è dunque consumato. Alla faccia dei sindacati della Daimler: a loro avviso, la F1 andava lasciata. Invece la Mercedes ha preso la palla al balzo di un rapporto con il team di Woking sì di lunga data (1995) ma ormai sfilacciato, per realizzare il desiderio di riavere una scuderia propria. Il progetto era già stato tentato con la McLaren, della quale Mercedes detiene il 40%: ma l’operazione per acquisire il controllo totale non è mai andata in porto, nemmeno nei giorni successivi alla spy story quando Dennis era alle corde. La Brawn, invece, è un’occasione sviluppatasi sull’onda di una stagione vincente, alla quale da Stoccarda hanno contribuito con i propulsori. Ross Brawn rimarrà team principal e Nick Fry sarà sempre l’a.d.; ma Norbert Haug, già uomo-Mercedes in McLaren, diventerà il coordinatore sul nuovo fronte. Per la precisione, gli assetti sono questi: 45,1% Mercedes, 30% Aabar Investments di Abu Dhabi, 24,9% Brawn & Fry. Quanto alla sede, prima o poi potrebbe cambiare rispetto a quella di Brackley. «Ci guadagnano tutti da questa operazione; e noi dal 2011 saremo indipendenti» ha commentato Ron Dennis. Già, la McLaren. Avrà i motori fino al 2015, ma questa estensione-contentino, che edulcora il divorzio, non cela il problema di fondo: Mercedes entro due anni conta di liberarsi di quel 40% che mantiene a Woking. Chi lo prenderà, visti i tempi grami? E la McLaren sarà la stessa senza il sostegno di Stoccarda? Problemi da digerire nel tempo, oggi ci sono interrogativi più stringenti. Ad esempio, Jenson Button lascerà la neonata Mercedes Gp e andrà alla McLaren? Vuole più soldi e ora ci sono. Ma c’erano anche prima, a ben vedere: l’accordo non è certo di ieri. D’altra parte sarebbe stupido se la Mercedes si privasse del numero 1 del campione del mondo, o no? Però Haug ha ventilato la soluzione Heidfeld a fianco di Rosberg (sicuro del posto), anche se l’ex Bmw può essere la soluzione per la McLaren nel caso non ci sia accordo con Kimi Raikkonen, che potrebbe davvero fermarsi per un anno o, alla fine di uno dei tanti valzer pazzi della F1, passare proprio alla Mercedes. Insomma, lo strano derby tra due team in buona sostanza controllati dalla stessa casa è solo agli inizi.