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 2009  novembre 16 Lunedì calendario

NERO - Calimero ritorna in auge: non in televisione ma in storie a fumetti. Non più come perdente («Uffa, ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero

NERO - Calimero ritorna in auge: non in televisione ma in storie a fumetti. Non più come perdente («Uffa, ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero... è un’ingiustizia, però!») ma come pulcino pieno di sogni e progetti per il futuro. Calimero era stato creato da Nino e Toni Pagot e veniva doppiato da Ignazio Colnaghi, il cui spiccato accento veneto fu spesso criticato. Il suo nome deriva dalla chiesa milanese di San Calimero, dove Nino Pagot si era sposato. Le pubblicità che lo videro protagonista furono trasmesse fino a metà degli anni Settanta ma in Giappone sono ancora un cult. ____________________________________ Articolo originale: Torna Calimero, il pulcino nero: ma non è più un piccolo escluso -  stato il primo vero discriminato della tv ad avere successo. Calimero, il pulcino nero, oltretutto pure piccolo e senza famiglia e di conseguenza senza permesso di soggiorno, non è finito sul lettino dell’analista grazie all’olandesina. Che, com’è noto, lo lava con il sapone Mira Lanza e che scoprendo la sua "bianchitudine" al grido di: "Non è nero, è solo sporco" lo reinserisce di diritto nel mondo dei "normali". Quasi 50 anni dopo il suo debutto (era il 14 luglio del 1963) il pulcino, sedicesimo nato della gallina padovana Cesira, una leghista in pectore che infatti lo disconosce perché "coloured", torna in circolazione. Non più come protagonista della pubblicità del detersivo (lo stesso di "Ava, come lava!") ma come eroe di piccole storie quotidiane raccontate in tre volumetti a forma di uovo della Gallucci (euro 3,90 ognuno). Nell’era della globalizzazione Calimero non ha più i connotati del perdente miracolato, il fatto che sia nero come il presidente degli Stati Uniti è un vanto, sforna sorrisi e non più soltanto per gli acquisti. E nel libretto intitolato "I sogni di Calimero" parla di quello che vorrebbe fare da grande e sono quasi esclusivamente professioni socialmente utili come il pompiere, il veterinario, il giudice. Il brutto anatroccolo degli spot di Carosello è adesso un personaggio conscio che la sua diversità lo rende interessante e importante. Probabilmente l’olandesina caritatevole non potrebbe più smacchiare il piumaggio color carbone che nel pollaio ne faceva un borderline, né lui pronuncerebbe il tormentone che rese celebre il cartoon: "Uffa, ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero...è un’ingiustizia, però!", con la voce indimenticabile di Ignazio Colnaghi. Gli storici autori di Calimero, pionieri del cinema di animazione e della pubblicità sul piccolo schermo sono Nino e Toni Pagot (le sceneggiature del nuovo piumato sono firmate da Tito Faraci); il nome del pulcino deriva dalla chiesa milanese di San Calimero, romano di famiglia nobile, prima cavaliere poi convertito e da allora convinto assertore del battesimo forzato, dove lo stesso Nino Pagot si era sposato. Le avventure promozionali e "sbiancanti" del pennuto furono trasmesse fino a metà degli anni Settanta ma è in Giappone che Calimero non ha smesso di essere un cult e se ne va in giro tuttora per satelliti e network con il suo guscio sbeccato e la sua fidanzata Priscilla. Anche a Calimero non furono risparmiate critiche: troppo caricato l’accento veneto e soprattutto, troppo sottolineato il "nero". Un cliché negativo che ritroviamo in un altro personaggio di allora, la domestica scura che assisteva alla felicità di Mimmo Craig che, grazie a un celebre olio dietetico perdeva la pancia ("... la pancia non c’è più, la pancia non c’è più...); anche lei aveva uno spiccato accento veneto. Calimero 2009 è garantito politically correct.