Giulia Belardelli, la Repubblica 17/11/09, 17 novembre 2009
CHIOCCIOLA
Il 56% degli italiani trascorre oltre mezz’ora al giorno a rispondere alle e-mail che riceve: il 61% le legge con attenzione. I mittenti cui si risponde di più sono compagni e fidanzati, seguiti da manager e capi di lavoro. A causa dello spam, il 48% non legge i messaggi se provengono da un mittente sconosciuto. La posta elettronica è la forma di comunicazione più utilizzata in Italia: circa il 50% la utilizza, mentre gli altri preferiscono telefono (36%) e sms (9%).
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Articolo originale:
Italiani e posta elettronica: una love story da 7 giorni -
Italiani e posta elettronica: una love story che cresce di anno in anno. Lo dimostrano i risultati di una ricerca condotta da Nokia sull’uso delle e-mail nel nostro Paese: il 56% degli italiani trascorre più di mezz’ora al giorno a rispondere ai messaggi di posta, dividendo la propria giornata tra questioni di lavoro, d’amore e di amicizia. Stando ai dati raccolti, in un anno ognuno di noi passa una media di sette giorni lavorativi a ticchettare sulla tastiera per rispondere a una e-mail: un lasso di tempo consistente, se si pensa che spesso le risposte si limitano a un paio di righe di testo e vengono accuratamente "selezionate".
Obiettivo della ricerca condotta dall’azienda finlandese era l’analisi dei fattori che influiscono sul modo di rispondere a diversi argomenti e situazioni. Sono state studiate le abitudini di risposta di circa 8 mila persone in sei diversi Paesi del mondo: oltre all’Italia, Regno Unito, Russia, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Spagna e Singapore. A noi spetta il titolo di "lettori più coscienziosi": ben il 61% degli italiani legge con attenzione gran parte delle e-mail che riceve, a differenza dei britannici, particolarmente sbadati nel passare in rassegna la cartella di posta.
A guardare bene i risultati, si scopre che l’e-mail è ormai la forma di comunicazione prevalente in Italia, preferita dalla metà degli intervistati. Circa il 50% infatti la sceglie regolarmente per contattare partner, amici e colleghi, mentre il 36% continua a preferire il telefono e il 9% si affida agli sms. La media di e-mail che si ricevono in un giorno si aggira intorno alle 20 unità, con picchi di alcune centinaia nel caso delle persone più "internet busy". E’ chiaro che in questo mare magnum di messaggi ci siano delle priorità, o meglio delle strategie, che ognuno mette in pratica per gestire al meglio la propria corrispondenza.
Interessante è il dato sui messaggi cui viene data priorità nella risposta. In generale, le e-mail di lavoro vengono considerate più importanti rispetto al resto, ma ciò non significa che siano necessariamente le prime a ricevere il comando "Re-". Secondo la ricerca infatti, la metà degli intervistati ritiene prioritario rispondere al proprio compagno o alla propria compagna rispetto al capo o al manager (29%), ai colleghi (23%) e persino ai clienti (31%). I familiari, a quanto pare, sono all’ultimo gradino, con solo il 13% che li ritiene meritevoli di una risposta immediata. I padri, devono aspettare più a lungo per ricevere un cenno: solo il 6% si dà da fare per rispondere al genitore in tempi brevi, non superiori ai venti minuti.
Gli italiani, ricapitolando, utilizzano la posta elettronica e la considerano uno strumento affidabile per comunicare informazioni importanti, sia di natura lavorativa che personale. Ma sono in molti ad ammettere di prestare attenzione solo ai messaggi di cui si conosce il mittente. Esasperato da spam e pubblicità, il 48% delle persone dichiara di leggere un’e-mail solo se il mittente non risulta del tutto estraneo. Sarebbe dunque un’illusione pensare alle e-mail come a un mezzo di comunicazione sicuro e infallibile al primo colpo, soprattutto quando il contatto è ancora tutto da stabilire.
Infine, uno sguardo alle differenze regionali. In Campania, ad esempio, il 9% della popolazione impiega oltre un’ora al giorno per scandagliare le e-mail ricevute. All’Emilia Romagna, invece, il primato della disponibilità a leggere messaggi mandati da sconosciuti (59%) e a rileggere più volte una e-mail prima dell’invio (53%). A pari merito, Lazio e Toscana sono in cima alla classifica quanto a lettura di e-mail di lavoro: ad esse dà la priorità circa il 67% degli intervistati.
Gli abitanti di Veneto e Lombardia, dal canto loro, sarebbero i più lenti nel leggere le e-mail, o forse quelli che le leggono con più attenzione. I lombardi, tra l’altro, sembrano i più propensi ad aprire un messaggio del partner prima di altro mentre in Puglia si dà la priorità agli amici (61%).
Al di là di numeri e percentuali, un fatto è certo: per gli italiani, la posta elettronica è sempre più pane quotidiano, nel lavoro, come in amore e negli altri rapporti sociali. La risposta non è pienamente assicurata, ma forse sette giorni all’anno passati a mandare e-mail possono bastare.