Giampaolo Visetti, la Repubblica 17/11/09, 17 novembre 2009
E Pechino resta senza Piazza Italia (riassunto) - A Pechino, dopo 14 mesi di vita, Piazza Italia, «il più grande centro della gastronomia italiana al mondo», chiude i battenti perché troppo indebitata
E Pechino resta senza Piazza Italia (riassunto) - A Pechino, dopo 14 mesi di vita, Piazza Italia, «il più grande centro della gastronomia italiana al mondo», chiude i battenti perché troppo indebitata. Piazza Italia era stata promossa dal gruppo Crai con alcuni colossi dell’industria agroalimentare italiana e finanziata dallo Stato italiano: si auspicava un fatturato annuo di 35-40 milioni di euro, ed erano già pronti 9 milioni di euro da investire nell’apertura in altre 3 città cinesi (Shanghai, Tianjin, Hagzhou). Tre piani, 3.600 metri quadrati di superficie, una novantina di dipendenti, assortimento deluxe di prodotti alimentari e non alimentari italiani, un self-service, un ristorante, un caffè: manutenzione, affitto e salari troppo costosi. I commessi e i manager cinesi coinvolti hanno annunciato una prima ingiunzione di pagamento di 50.000 euro. L’iniziativa andava di pari passo con lo sviluppo della nuova élite economica cinese, che gradisce lusso e alta qualità occidentali, ma non gradisce «di pagare generi da supermercato, pur ottimi, a prezzi da boutique».