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 2009  novembre 16 Lunedì calendario

TRUCCO, BORSETTA E REGGISENO IL DECALOGO PER LE SOLDATESSE

NO al piercing e ai tatuaggi, in particolare a quelli osceni, «con riferimenti sessuali, razzisti, di discriminazione religiosa» o che possano gettare discredito «sulle istituzioni dello Stato e le Forze Armate». Vietate le unghie finte, «di qualsiasi genere e forma». No agli orecchini per i maschi, per le donne «solo in coppia, identici, non appariscenti o pendenti».Perle o brillanti, è questione di stile. Sì, infine, a barba e baffi, che però «devono essere tali da consentire il corretto uso dei capi di equipaggiamento, con particolare riferimento alla maschera anti-Nbc». C´è voluto l´intervento del Cocer, il «sindacato» dell´esercito, per rendere giustizia a un militare di Bologna obbligato a tagliarsi il pizzetto dal comandante.
Contro la barbetta che fa tanto macho in mimetica si era scagliato il colonnello Antonio Fantastico, comandante del 121 Reggimento contraerea. «Ho agito in base a norme già esistenti che disciplinano gli aspetti del decoro militare - s´era impuntato il colonnello-sforbiciatore - La barba contrasta con l´impiego e la funzionalità sull´uso della maschera Nbc».
Ma ora lo Stato maggiore dell´Esercito, interpellato dal Cocer, ha spiegato che il colonnello anti-barba ha commesso un «abuso». E lo ha fatto pubblicando sul proprio sito il «regolamento sulle uniformi, prescrizioni sul decoro e sulla cura della persona». Alla voce «barba e baffi» sta scritto che i militari possono sfoggiarli entrambi. Con una condizione: la barba deve essere staccata dalle basette «con un intervallo minimo di 2-3 centimetri». Occhio all´intervallo, insomma. Il soldato sbarbato a forza gongola e i commilitoni dicono che non vede l´ora di farsela ricrescere.
Regolamento un po´ bizantino, forse. Agli uomini si dice che i capelli «devono essere puliti e ben curati. No a lacca, gelatina e brillantina «in quantità eccessive». Figurarsi il trucco. Il fondotinta è liquidato con due parole: «Non consentito». Le ragazze in divisa, invece, possono usare cosmetici con moderazione: «Colori tenui, evitare qualsiasi forma di appariscenza e smalto per unghie di colore trasparente e neutro». Guai ai reggiseni vistosi: «La biancheria intima, reggiseno compreso, deve essere sempre indossata con tutte le uniformi e deve essere di tipo e colore tale da non risultare visibile attraverso alcun capo di vestiario». All´esercito, poi, non piacciono le ambizioni da femme fatale: ciglia e sopracciglia finte sono tassativamente bandite.
Disposizioni che qualcuno definisce già un tantino sessiste, per via degli orecchini permessi alle donne e negati agli uomini. Ma c´è da dire che per il resto, quando si parla di «monili e accessori», vige l´equilibrio: per entrambi via libera ad un solo anello «non particolarmente appariscente, oltre alla fede nuziale o di fidanzamento». Catenine solo se invisibili (sotto la mimetica) e braccialetti «di foggia tradizionale, larghezza massima un centimetro». Solo al polso sinistro, però, altrimenti son guai. Simmetria, ordine e corpi «orientati» sembrano un chiodo fisso degli strateghi dell´estetica in mimetica. Prendi le borse: l´uso per le donne, concede lo Stato Maggiore, è facoltativo. «Ma dovrà essere tenuta con la mano sinistra o a tracolla (sempre a sinistra) per consentire il saluto con la mano destra. La cinghia deve essere regolata in maniera tale da farla cadere sul fianco naturalmente». Il Cocer, disposizioni alla mano, canta vittoria. La delibera per chiedere chiarimenti sulle «barbe negate» era stata votata all´unanimità: 13 presenti, tutti favorevoli.