Massimo Nava, Corriere della Sera, 16/11/2009, 16 novembre 2009
«SARKO ONE» PRONTO AL DECOLLO UN JET DA 186 MILIONI DI EURO - PARIGI
Il primo a rivelare la notizia è stato tempo addietro il Canard Einchainé, sempre prodigo di gossip e ironia sul potere francese: Nicolas Sarkozy vuole un moderno aereo presidenziale, un «Air Force One», come i presidenti americani. Naturalmente non sarà un Boeing, ma un Airbus di ultima generazione. Un aereo, già ribattezzato su giornali e siti web francesi «Air Sarko One», dotato di confort e diavolerie tecnologiche per assicurare al presidente massima autonomia di spostamento e operatività indipendente dai fusi orari: dalla sala medica ai sistemi antimissili, dalle comunicazioni criptate alla camera da letto con bagno, dai sessanta posti per il seguito alla sala riunioni per i più stretti collaboratori. I giornalisti che hanno avuto l’occasione di seguire Sarkozy nei suoi spostamenti sanno che il presidente dorme pochissimo e utilizza il tempo dei tragitti per esaminare dossier e preparare discorsi.
Dopo le prime indiscrezioni e conferme, il desiderio di Sarkozy sta per diventare realtà. Lo stanziamento previsto – 186 milioni di euro – è stato approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea nazionale, durante la discussione della legge finanziaria. Sono stati respinti emendamenti presentati dall’opposizione socialista che suggeriva di destinare i fondi alla difesa e non all’aereo del presidente. «E’ una scelta ragionevole che onora la Francia», ha detto il deputato Jean Miche Fourgous. Secondo la stampa, il progetto comprenderebbe un rinnovamento della flotta a disposizione dell’Eliseo e del governo, con la messa in funzione di due Falcon 900 e quattro Falcon 50 per i brevi spostamenti. Nei mesi scorsi, la rivista Air Cosmos aveva pubblicato
le fotografie di un nuovo Falcon presidenziale.
Si sa, Sarkozy ama fare le cose in grande. Recentemente, la Corte dei Conti gli ha fatto le pulci su alcuni costi relativi al periodo di presidenza europea e in generale sulle spese dell’Eliseo. In passato, Sarkozy era stato al centro di attacchi per essersi aumentato lo stipendio, anche se gli viene riconosciuto di aver introdotto criteri di trasparenza in una gestione opaca.
Lo stato delle finanze pubbliche e i contraccolpi della crisi economica fanno storcere il naso quando si sente parlare di aereo del presidente. Tuttavia, al di là del prevedibile riaccendersi di polemiche e battute sulla «grandeur » francese, un nuovo aereo presidenziale è ritenuto una necessità, sia per ragioni tecniche, sia soprattutto operative. Nei primi due anni e mezzo all’Eliseo, Sarkozy ha già fatto diverse volte il giro del mondo, oltre a continui spostamenti nel Paese. Nel marzo scorso, il suo vecchio Airbus è stato bloccato da un guasto tecnico durante il viaggio in Africa.
Con la flotta attuale, il presidente (che è pur sempre annoverato fra le dieci personalità più potenti della terra) è costretto a lunghe soste tecniche di rifornimento quando si reca in visita ufficiale alle latitudini più lontane. In alcune circostanze, ad esempio in occasione dell’ultimo viaggio a New York, o per spostamenti privati, la coppia presidenziale ha utilizzato aerei di linea. La preoccupazione di evitare polemiche e illazioni sull’utilizzo di mezzi dello Stato comporta d’altra parte notevoli complicazioni per organizzare la sicurezza e talvolta disagi per i passeggeri.
Secondo le prime anticipazioni sul progetto, gli oltre 180 milioni di stanziamento dovrebbero coprire sia le spese di acquisto del velivolo sia i costi del riadattamento alle esigenze del presidente. Non si tratterebbe di un aereo nuovo di zecca, ma di un Airbus A330 di seconda mano, acquisito dalla compagna Air Caraibes, capace di un’autonomia di undicimila chilometri. I lavori di riorganizzazione della cabina (valutati in circa 28 milioni di euro) verrebbero eseguiti a Mérignac, nei pressi di Bordeaux. Entrata in esercizio, fine 2010. Forse.