varie, 16 novembre 2009
SUPER SIZE LIFE PER VOCE ARANCIO
Troppo grassi o troppo alti: gli oversize combattono ogni giorno con abiti striminziti, auto strette, porte scomode. Ecco negozi, agenzie di viaggio e locali su misura per loro
«Io sto sempre a dieta. Se uno mangia un piatto di spaghetti vicino a me ingrasso io» (Maurizio Costanzo).
Obesi in Italia: 4.898.496, il 9,9% della popolazione, il 17% degli uomini e il 21% delle donne tra i 35 e i 74 anni. Negli ultimi anni il girovita dei maschi è cresciuto di sei centimetri, nelle femmine di quasi il doppio. Al Nord gli obesi sono in media il 16% (il 35% è sovrappeso), al Sud una persona su tre. Secondo l’Istat un bimbo su cinque tra i sei e i 13 anni è grasso, il 4% è obeso. Ogni giorno per problemi legati al peso muoiono 150 persone.
«Sovrappeso e obesità derivano essenzialmente da uno squilibrio tra assunzione di cibo e attività fisica. Le persone più a rischio sono quelle d’età compresa tra i 55 e i 64 anni, generalmente sedentarie, ma ci sono anche picchi di diffusione tra gli ansioso, i depressi e i bambini con un genitore obeso» (Giuseppe Rosano, direttore del centro di ricerca clinica del San Raffaele di Roma).
In Italia il costo sociale degli obesi (spese dirette e indirette) è di 8,3 miliardi di euro l’anno, il 6,7% della spesa sanitaria pubblica. Se si considera che la spesa sanitaria pro capite è di 1.703 euro, sottraendo i costi legati alla cura dell’obesità si ottiene un costo sanitario pro capite di 1.565 euro. Ciò significa che l’obesità incide sulla spesa sanitaria per circa 138 euro. Un cittadino obeso fa spendere al SSN più del doppio di uno normopeso.
Fattori che aumentano il rischio obesità: genitori obesi (uno o entrambi); adiposità precoce (prima dei tre anni e mezzo); vita sedentaria (per i bambini più di otto ore a settimana trascorse davanti alla tv); dormire meno di otto ore per notte da adulti (meno di 10,5 ore a tre anni); il fumo materno, specialmente tra il settimo e l’ottavo mese di gravidanza; l’elevata assunzione di zuccheri; la depressione; l’ansia ecc. Ovviamente, anche mangiare tanto: secondo Coldiretti tra Natale e Capodanno si assumono in media 15-20mila chilocalorie in più rispetto agli altri giorni.
«Ho un rapporto col cibo legato al piacere, alla voglia di non resistere al peccato. Preferisco la quantità alla qualità. Sì, sono una soubrette obesa ma filiforme nel pensiero» (Platinette).
Conseguenze del peso eccessivo sulla salute: malattie cardiovascolari, ictus, diabete, alcuni tumori, ipertensione, apnea notturna, problemi respiratori, asma, ipercolesterolemia ecc.
L’obesità è una malattia contagiosa: se un amico ingrassa la probabilità di vedere aumentare il proprio peso cresce del 60%. Il motivo: cambia la percezione del peso normale.
Lo Stato europeo col maggior numero di obesi (il 23% della popolazione) è Malta. Seguono Regno Unito e Germania. I più magri del Vecchio continente vivono in Norvegia.
In America gli obesi sono il 26% della popolazione totale (il 17% dei bimbi tra i due e i cinque anni e più della metà dei giovani tra i 16 e i 19). Nel 2008 per far fronte al problema sono stati spesi 147 miliardi di dollari. Dal 2005 a oggi 48mila aspiranti soldati sono stati scartati perché troppo grassi per combattere. Entro il 2030 oltre l’86% degli adulti americani sarà obeso o in sovrappeso con punte del 96% tra le donne di colore e del 91 tra gli uomini di origine messicana (studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e della School of Medicine della University of Pennsylvania).
Manuel Uribe, messicano, 44 anni, alto un metro e novanta. l’uomo più grasso del mondo: fino a poco tempo fa pesava 570 chili. La sua obesità non è legata a problemi genetici o a metabolismo basso. Uribe ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita rimpinzandosi di fast food e di patatine. Grazie a una dieta iniziata nel 2006 e a piccoli esercizi fisici fatti a letto è riuscito a perdere 230 chili, arrivando a 340. Incapace di muoversi, ha trascorso molti anni a letto. Nel 2006 è stato operato a Modena. Il 26 ottobre 2008 pesava 360 chili.
Come capire se si hanno problemi di peso. Calcolare il proprio indice di massa corporea è un buon inizio. L’IMC serve a individuare il livello di obesità o di magrezza di un individuo. Si ottiene dividendo il peso del soggetto (espresso in chili) per la sua altezza (espressa in metri) al quadrato. Un indice di massa corporea normale oscilla tra 18,5 e 24,9. Tra 25 e 29,9 si è sovrappeso. Oltre 30 si è obesi.
Provvedimenti contro l’obesità: la Clarin, azienda dell’Indiana, ha ridotto di 60 dollari lo stipendio mensile dei suoi dipendenti che non si danno da fare per rientrare nei parameri di peso, colesterolo e pressione sanguigna; il governo britannico ha investito circa 700mila euro nella creazione di Change4Life, campagna contro l’obesità con protagonisti i Simpson; la Corea del Nord dà un sussidio di 22 euro al mese ai genitori di bimbi obesi per mandarli in palestra; a New York i fast food devono obbligatoriamente indicare sui menu le calorie dei pasti serviti ecc.
In Italia durante l’ultimo convegno della Società di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche si è parlato della necessità di avere una legge per tutelare gli obesi. Il disegno di legge, di cui si sta discutendo in commissione Sanità, prevede una campagna informativa permanente, iniziative educative a livello scolastico, sostegno alla ricerca, creazione di nuovi centri dedicati alla prevenzione e alla cura dell’obesità ecc.
La dieta mediterranea è da sempre considerata una delle migliori. Seguirla permette di mantenersi in linea. Per perdere peso è comunque necessario rivolgersi al medico, evitando i metodi fai-da-te. I cinque consigli del ministero della Salute:
1. Mangiare tre-cinque porzioni di verdura e due-tre di frutta al giorno;
2. Evitare le abbuffate, i cibi poco digeribili, come i grassi, e quelli troppo elaborati come i fritti e le salse;
3. Mangiare con regolarità alimenti di origine vegetale (grano, riso, orzo, segale, farro), legumi, frutta, ortaggi, pesce, olio di oliva e moderare il consumo di quelli animali;
4. Fare attività fisica, anche leggera;
5. Dividere i pasti in tre principali (prima colazione, pranzo e cena) cui aggiungere uno o due spuntini (a metà mattino e/o metà pomeriggio).
«Le diete sono inutili. Diminuire l’alimentazione per periodi salutari non basta. Bisogna modificare le abitudini di vita, non solo l’alimentazione. La dieta non va concepita come un’esperienza temporanea» (Augusta Palmo, responsabile dell’unità di dietetica e nutrizione clinica alle Molinette di Torino).
Come le star si tengono in forma. Gwyneth Paltrow mangia completamente nuda perché in questo modo si vede ingrassare e smette. Gisele Bundchen quando vuole rimettersi in forma segue il metodo Holistic Detox che per tre settimane elimina del tutto i grassi (tranne l’olio d’oliva), gli alcolici e i cibi acidi (carne rossa, zucchero raffinato, farinacei, caffè, ecc.). Madonna, seguace della dieta macrobiotica e solita far colazione con una zuppa di miso e un frullato di frutta, di recente ha scoperto che il porridge fa bene alla pelle e l’ha inserito nella dieta di tutti i giorni. Jessica Biel, che ha bandito zucchero, latticini, farinacei e sale, segue la 3- Hour Diet, un regime che impone di consumare i pasti a determinate ore, secondo il proprio orologio biologico. Oprah Winfrey, costantemente in lotta con la bilancia, si è ora affidata al metodo Quantum Wellness che prevede l’eliminazione di ogni possibile fonte di tossine (caffeina, zucchero, alcol, glucidi e prodotti di origine animale, ecc). Un esempio di menu concesso alla conduttrice americana: crema di asparagi, zuppa di funghi, mirtilli e frutti di bosco.
Altre strategie dietetiche delle star: Liz Hurley per sentirsi sazia mangia grandi quantità di zuppa di cavoli; Matthew McConaughey lava i denti durante i pasti perché convinto che il sapore del dentifricio sia un ottimo inibitore dell’appetito, Cindy Crawford, per la stessa ragione, prima di mangiare beve un sorso d’aceto ecc.
Valeria Marini segue la dieta Tisanoreica, un regime a base di vitamine, sali minerali, amminoacidi ed estratti di piante secche. Ha perso cinque chili in venti giorni. Durante la presentazione della sua linea d’abbigliamento Seduzioni Diamond ha fatto allestire un buffet dietetico.
«Qual è il piatto di fronte al quale proprio non resisto? Spaghetti al pomodoro, oppure spaghetti cacio e pepe e a volte anche la pizza napoletana. Non c’è niente da fare: io adesso non faccio più sogni erotici, sogno di dormire abbracciato a una pizza napoletana» (Paolo Villaggio).
Sultan Kösen, turco, 26 anni, alto 2,47 metri. Da agosto 2009 è l’uomo più alto del mondo. A causa della sua statura ha dovuto interrompere gli studi, ora fa l’agricoltore. I suoi maggiori problemi: trovare vestiti ed entrare nelle automobili. Ha anche le mani (27,5 cm) e i piedi (36,5 cm) più grandi del pianeta.
Yao Defen, cinese, 36 anni. Alta 2,36 metri, pesa 180 kg. la donna più alta del mondo.
Negli ultimi 150 anni, in media, gli italiani si sono allungati di circa 14 centimetri. Nel 1874 la loro altezza media era di 1,62 metri. Nel 1967 è salita a 1,73 metri, nel 1996 ha raggiunto 1,74 metri. I più alti sono i friulani, che arrivano in media a 1,78 metri, i più minuti sono i sardi, alti in media 1,71 metri.
I maggiori problemi pratici delle persone extralarge:
• Sedute troppo basse e morbide nella maggior parte dei divani e delle poltrone che rendono difficili i movimenti; sedie con i braccioli e sdraio da giardino troppo strette;
• Reti con le doghe in legno non lunghe a sufficienza o incapaci di tollerare più di un certo peso. Reti metalliche facilmente deformabili;
• Wc e bidet troppo bassi, troppo stretti o troppo vicini. Docce con piatti di 60 o 70 cm che impediscono un accesso agevole.
«Quante volte vi siete trovati con la doccia ad altezza del mento? mai possibile che gli idraulici continuino a fissare gli attacchi ad altezza pigmeo? Fra l’altro, nei casi degli attacchi mobili, quelli che permettono di scorrere la doccia in senso verticale, viene da chiedersi chi mai possa usare il livello più basso, che di solito è collocato a un metro e venti… E allora basta con questa storia! Vogliamo gli attacchi delle docce a un’altezza decente, in modo che possano alzarsi a una altezza massima di almeno un metro e dieci!» (Spilungoni.it).
• Porte con apertura a compasso di 70 cm.
«Ma è mai possibile fare le porte a un metro e ottantacinque? Vada per tutte quelle case storiche, costruite ai tempi degli gnomi e che hanno un’altezza media semplicemente folcloristica. Ma tutte le case di recente costruzione o ristrutturazione? mai possibile fare delle porte che non superano il metro e novanta? Due metri e dieci! Questa dovrebbe essere la misura minima!» (Spilungoni.it).
• Negli autobus sedili larghi 40 cm. Automobili non sufficientemente spaziose: spesso chi ha problemi di peso deve acquistare macchine di grosse dimensioni molto più costose.
«Sono alto un metro e novantasei. Bene. Neanche troppo esagerato, dicono alcuni. Eppure quando vado a scegliere la macchina nuova, su dieci che ne provo solo due sembrano accettare le mie misure! Ci sono marche che proprio non sembrano concepire persone più alte di un metro e ottantacinque: sedili minuscoli, cinture tagliagola, poggiatesta ad altezza scapole, gambe rattrappite, volante in versione go-kart» (Spilungoni.it).
• Il problema più difficile riguarda l’abbigliamento. Le taglie si trovano con difficoltà e i prezzi sono in media più alti del 30%.
«La camicia è per tutte le persone alte una delle peggiori bestie nere: sembra proprio impossibile trovarne una con una misura decente nel rapporto fra lunghezza delle maniche e le altre misure (collo, busto ecc). E così, dopo esserci comprati quelle tre o quattro camicie con quella sensazione sgradevole di tensione ogni volta che proviamo a piegare il braccio, alla fine ci troviamo irrimediabilmente a cercare la camicia su misura. Tutto risolto? Un corno! Perché è a questo punto che ci si accorge che quasi sempre non si tratta di un vero e proprio ”su misura”, bensì di una serie di aggiustamenti a dei modelli standard, sui quali i commessi del negozio aggiungono tot centimetri da una parte, ne levano altri da quell’altra fino ad avvicinarsi alle nostre misure reali. Certo ci sono poi i sarti veri e propri che ti misurano in lungo e in largo e che partono dal pezzo di stoffa. Ma ovviamente il prezzo ”base” difficilmente parte da meno di 130/150 euri…» (Spilungoni.it).
Facilità di trovare negli Stati Uniti camicie con la misura del collo (come in Italia) e anche quella delle maniche. A parità di girocollo si può arrivare fino a cinque varianti di lunghezza delle maniche.
La cucina K_goccia di Meson’s, costruita su misura per chi la deve usare. Ogni composizione può essere realizzata usndo una delle sei misure differenti. In questo modo i più minuti non faticano ad aprire i moduli sospesi, chi è molto alto può appoggiarsi comodamente ai pianti. Il prezzo delle basi parte da 169 euro.
Siti Internet che permettono di comprare vestiti extralarge:
* granditaglie.it con abiti sportivi ed eleganti (si possono scegliere anche i tessuti con cui realizzarli), accessori, bancheria intima per uomo e donna dalla taglia 54 alla 84. Prezzi: vari, da 8 euro per i collant riposanti (taglie disponibili: dalla VIII alla X) ai 279 per un giaccone con pelliccia.
* bonprix.com, che ha all’interno una sezione dedicata alle donne con taglie dalla 44 alla 62. Gli abiti che hanno percentuali più alte di elastam sono presentati in doppia taglia per avvertire la cliente che ha la pancetta o il seno abbondante che possono essere contenuti facilmente da quel tipo di abito. I tempi di consegna possono variare, in media i capi arrivano in meno di una settimana. Le spese di spedizione sono di 5,90 euro cui si aggiungono due euro di contrassegno.
* makeyourownjeans.com, ditta nordamericana che riproduce capi con il tessuto e le modifiche richieste; Timberland, che sul suo sito americano permette di comprare pantaloni lunghi 42 centimetri; Marlboro Classic.com, con indumenti fino alla 4XL, Fubu, KarlKani, Bullrot wear, specializzati nell’abbigliamento Hip hop, offrono comunque varie opportunità a chi ha un giro vita più grande degli altri ecc.
* Per le scarpe molte opportunità di scelta si trovano bigshoes.it, che offre scarpe uomo e donna per tutte le occasioni e su swankyitaly.com, sito con scarpe uomo fino al 52 e da donna fino al 46. I prezzi partono da 24 euro per delle scarpe sportive e raggiungono i 180 per degli stivali da donna.
Negozi taglie forti regione per regione.
Un’alternativa alle scarpe acquistate in rete sono le calzature fatte su misura dal calzolaio. In questo caso si possono scegliere modelli, colori e materiali a seconda del proprio gusto. I prezzi, però, non sono convenientissimi: per fabbricare un paio di scarpe su misura occorrono 3035 ore per una spesa che parte da almeno 500 euro.
Le scarpe su misura a domicilio. Offerto da elation.it, questo servizio permette diricevere la visita di un esperto professionista a casa per la misurazione del piede e la successiva creazione di scarpe su misura. Prezzi: un paio, 500 euro; due paia, 850; tre, 1200; quattro 1550, cinque paia 1.900.
Uno dei marchi più apprezzati dalle donne che portano più della 46 è Elena Mirò. Rita Ogger, responsabile del team stilistico: «Per rendere questi capi portabili anche dalle tonde bisogna usare qualche trucco: tessuti contenitivi ma non troppo perché altrimenti si formano antiestetici rotolini sopra e sotto, drappeggi strategici sul seno per nascondere il reggipetto rinforzato». Nella scorsa stagione Elena Mirò ha portato in passerella Lizzie Miller, la modella newyorkese di 21 anni, alta un metro e 78, che pesa ottanta chili e indossa la taglia 48/50.
L’agenzia Ciao Magre, nata nel 1998, l’unica in Italia specializzata in modelle oltre la taglia 46. Nata nel 1998, conta 10.000 curricula fotografici e oltre 200 composit.
Per le persone che hanno problemi di peso anche spostarsi in aereo può essere un problema. Ryanair, per esempio, ha introdotto la fat tax, un sovrapprezzo per chi ha chili di troppo. Molti obesi, presi dall’angoscia, preferiscono prenotare e acquistare due posti affiancati. Proprio per queste persone è stata pensata la prima agenzia di viaggio europea che offre servizi a persone grasse. Si chiama Dicke Reisen, gioco di parole che in tedesco significa sia «i ciccioni viaggiano» sia «viaggi alla grande» ed è nata a Norimberga, in Germania. «Molti hotel e wellness center non vogliono avere nulla a che fare con i ciccioni. Li ritengono un disturbo per i clienti normali. All’estero va molto meglio, specie nei Paesi scandinavi e nell’Europa meridionale», racconta Sylvia Strasser, fondatrice del tour operator, anche lei con problemi legati al peso. Dicke Reisen offre viaggi senza angosce, taxi dall’albergo all’aeroporto, aiuto per i bagagli, bagno di gruppo in piscina, gite in cui si cammina meno ecc.
Il Club Bounce di Long Beach, in California. il primo locale per donne extralarge. Il suo motto: «Qui peso e stile s’incontrano». Ha avuto un tale successo che presto aprirà succursali a Dallas e a Phoenix.