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 2009  novembre 14 Sabato calendario

ENRICO FRANCESCHINI

dal nostro corrispondente
LONDRA - «Comportamento anti sociale»: così lo definisce il tribunale che l´ha condannata. Ma non si tratta di bullismo, ubriachezza molesta, graffiti sui muri. Si tratta di urla. Urla di piacere sessuale. Protratte per ore, e ripetute quasi quotidianamente, da una massaia inglese di 48 anni, Caroline Cartwright, mentre fa l´amore con il marito Steve. I vicini di casa non riescono più a dormire. Il postino dice che ogni volta che passa di lì pensa che qualcuno stia commettendo un omicidio.
Un tizio, parzialmente sordo, dice che le sente perfino lui. Lei è stata ammonita dalla polizia, arrestata tre volte e ora rinviata a giudizio. Questa settimana ha fatto ricorso chiedendo che venga rispettato il suo diritto «al rispetto per la vita privata e familiare», comprendente a suo giudizio il diritto di gridare in modo incontrollabile durante il coito.
Il giudice aveva con sé il «corpo del reato»: una registrazione, lunga 15 minuti, delle sessioni amorose dei coniugi Cartwright. Magistrati e membri della giuria l´hanno ascoltata in religioso silenzio, quindi hanno emesso il verdetto: colpevole. Il ricorso è stato respinto. A metà dicembre la donna sarà processata e potrebbe pagare con una salata multa, se non anche con la prigione, le sue intemperanze verbali di natura orgasmica.
E´ una storia che sarebbe probabilmente piaciuta a Boccaccio: perfino in un paese che ha fama di essere eccentrico come la Gran Bretagna, non si era mai sentito di una signora processata per le sue urla sessuali. I protagonisti della vicenda, bisogna dire, non farebbero pensare al porno, all´erotismo e neanche al sesso più banale. Lui, occhialini e barbetta, sembra un tranquillo impiegato di provincia. Lei, capelli corti e sovrappeso, dà l´idea di una donna più eccitata in cucina che in camera da letto. Ma le prime impressioni, com´è noto, ingannano. I vicini di casa dei coniugi Cartwright, che vivono in un edificio di appartamenti a Washington on Wearside, vicino a Newcastle, si sono lamentati per mesi dei rumori provenienti dall´abitazione dei due focosi amanti.
L´inquilina dell´appartamento di fianco ha raccontato che arriva spesso tardi al lavoro, perché di notte non riesce a dormire e al mattino, sfinita, non sente la sveglia. «Il rumore fa pensare che qualcuno stia soffrendo un dolore considerevole. E´ un suono indescrivibile. Non ho mai sentito niente di simile». Altri testimoni lo hanno definito «disumano», «orrendo», «tale da far pensare a un omicidio». Caroline Cartwright afferma che, dopo le prime proteste, ha provato a contenersi, «mi sono tappata la bocca con un cuscino, ma stavo male, non ero più io». Il tribunale, esaminando il suo ricorso, ha certificato che il «reato» è aggravato dalla durata, «a volte vanno avanti per ore», e dalla frequenza, «praticamente ogni notte».