Luca Ricolfi, La stampa 13/11/2009, 13 novembre 2009
Ma la causa più importante, nel senso che ha l’impatto più grande sulla durata, è la disorganizzazione degli uffici, sia nella giustizia civile sia in quella penale
Ma la causa più importante, nel senso che ha l’impatto più grande sulla durata, è la disorganizzazione degli uffici, sia nella giustizia civile sia in quella penale. Lo dimostrano i rari esempi di ristrutturazioni di successo (Torino con il procuratore Maddalena e il presidente Barbuto, Bolzano con il procuratore Tarfusser), ma soprattutto lo dimostrano gli enormi divari di produttività fra distretti di Corte d’Appello (vedi cartine). Come è possibile che, a parità di risorse, l’output della giustizia civile di Torino sia 7 volte quello di Caltanissetta? Com’è possibile che, sempre a parità di risorse, l’output della giustizia penale in Lombardia sia 5 volte quello del Mezzogiorno? Stabilire per legge che i processi non possono durare più di un certo tempo massimo (6 anni, o qualsiasi altro «tetto») può avere un valore simbolico, di principio, ma di per sé non ha effetti pratici rilevanti se non quelli di vanificare una enorme quantità di lavoro già fatto e aumentare l’insicurezza dei cittadini.