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 2009  novembre 12 Giovedì calendario

Pratiche avveniristiche dal successo imprevedibile - A inizio Novecento lo sviluppo delle scienze atmosferiche e le nuove tecnologie sembravano rendere raggiungibile il sogno di modificare il tempo a piacere

Pratiche avveniristiche dal successo imprevedibile - A inizio Novecento lo sviluppo delle scienze atmosferiche e le nuove tecnologie sembravano rendere raggiungibile il sogno di modificare il tempo a piacere. Nel 1924 il fisico di Harvard Emory Leon Chaffee sparse da un aereo sabbia caricata elettricamente nel tentativo di stimolare le nubi a produrre pioggia. Nel 1946, presso i laboratori General Electric, Vincent Schaefer e Irving Langmuir - quest´ultimo Nobel per la chimica nel 1932 - scoprirono che, spargendo ghiaccio secco (anidride carbonica compressa) sopra le nubi, ottenevano precipitazioni. La tecnica fu subito migliorata dal fisico Bernard Vonnegut, fratello dello scrittore Kurt, che scoprì le proprietà nucleanti dello ioduro d´argento: questo composto ha caratteristiche molecolari molto affini al ghiaccio e, cosparso in finissime particelle sulla sommità di una nube con temperatura di decine di gradi sotto zero, stimola la formazione di cristalli di ghiaccio precursori di neve o pioggia. Gli iniziali entusiasmi furono però raffreddati da risultati ambigui: non sempre gli esperimenti fornivano l´esito atteso e non era possibile distinguere gli effetti del trattamento dall´evoluzione naturale della nube. Ciononostante General Electric insieme ai militari americani volle tentare di indebolire un uragano nell´ambito del Progetto Cirrus. Il 13 ottobre 1947 sparse ghiaccio secco su un uragano in mare aperto, che tuttavia provocò danni a Savannah, in Georgia. Ovviamente la colpa fu data all´intervento aereo anche se ciò non era dimostrabile: ne nacque una causa legale e il progetto fu chiuso. Nel 1962 la Marina americana lanciò un nuovo progetto denominato Stormfury, destinato a sperimentare l´inseminazione delle nubi per indebolire gli uragani in mare aperto. Dopo milioni di dollari spesi sugli uragani Beulah, Betsy, Elena, Faith, Inez, Debbie, nel 1971 l´uragano Ginger fu l´ultimo a essere trattato sull´Atlantico, e tuttavia provocò ugualmente dieci milioni di dollari di danni in North Carolina. Nel 1976 si decise di spostare la sperimentazione sul Pacifico, suscitando la contrarietà di Cina e Giappone. Ma ormai i risultati erano sempre più scarsi e nel 1983 il progetto Stormfury fu definitivamente soppresso per mancanza di effetti misurabili e verificabili. Negli anni Settanta, il timore dell´uso militare di questi esperimenti fece comunque nascere una vivace attività di regolamentazione legislativa in molti Stati americani. In seguito i test ufficiali furono abbandonati e l´inseminazione delle nubi con ioduro d´argento venne relegata a società private incaricate di far piovere a pagamento su aree ristrette, sempre con risultati dubbi. Oggi molti progressi sono stati fatti nella comprensione della microfisica delle nubi, nell´osservazione delle precipitazioni da satellite e da radar e nei modelli di simulazione della dinamica delle nubi. Sono elementi che potrebbero far riaprire la sperimentazione e portare forse in futuro a potenziali successi in un campo che resta tuttavia estremamente complesso e delicato nelle sue implicazioni, che possono essere usate a fin di bene o per creare danni. Nonostante non vi siano ancora evidenze certificate di risultati positivi, Paesi come Russia, Cina e Thailandia dichiarano spesso di aver eliminato perturbazioni su grandi eventi pubblici, o fatto piovere o nevicare sulle zone siccitose. C´è da chiedersi come mai questi metodi periodicamente annunciati e mai scientificamente verificati, non vengano mai usati su un aeroporto internazionale bloccato dal maltempo. Ma forse è un bene che non funzionino, altrimenti in Italia i tribunali sarebbero inondati da un altro mare di cause.