Claudio Gatti, Il Sole-24 Ore 13/11/2009;, 13 novembre 2009
TARGHE RIFRANGENTI PER ILLUMINARE IL BUCO DI BILANCIO
allarme rosso per lo stato di New York. «Con tutta franchezza, stiamo finendo i soldi» ha annunciato il governatore David Paterson lunedì scorso, quando ha chiesto al parlamento statale di approvare tagli per un miliardo e trecento milioni di dollari. Suo obiettivo: ridurre il deficit previsto, che è quasi di tre volte tanto.
Ma nessun politico è entusiasta dell’idea di tagliare servizie personale. O peggio, aumentare le tasse.
E il parlamento statale non ha accconsentito alle richieste di Paterson. Anche perché quella che pende oggi sulla testa dei newyorkesi è una spada a doppio taglio: da una parte c’è il deficit, dall’altra la disoccupazione. Che non accenna a diminuire. dunque partita una corsa alle misure tappabuco meno impopolari. Dalla Motorizzazione statale ne è stata annunciata una delle più creative: una nuova targa rifrangente a pagamento per tutti. Con un colpo solo la nuova misura intende dare un contributo al ripianamento del deficit e creare nuovi posti di lavoro. Con un fringe benefit: aumentare la sicurezza stradale. Il tutto senza gravare in modo eccessivo sulla cittadinanza. Insomma, una manna in tempo di crisi? Beh, prima di pensare a replicarla in Italia, è opportuno conoscerne i dettagli. La motorizzazione newyorkese ha deciso che a partire dalla prossima primavera, in occasione della scadenza dell’annuale tassa di immatricolazione di ogni vettura, gli automobilisti dovranno chiedere allo Stato una nuova targa. Non più con sfondo bianco bensì giallo-oro, molto più rifrangente e quindi più visibile di notte. Come ha spiegato il direttore della motorizzazione: «Questa nuova targa non solo renderà le strade più sicure ma rifletterà anche la forza e la tempra dei newyorkesi». A un prezzo in fondo relativamente modico: 25 dollari.
In questo modo si calcola che lo Stato riuscirà a generare circa 260 milioni di dollari. Non abbastanza per tappare il buco nero del deficit, ma un passo in avanti in quella direzione. E poi ci sono i posti di lavoro. Anche su questo fronte la motorizzazione ha già fatto i conti: l’iniziativa delle nuove targhe produrrà 100 nuovi posti. Ed è stato deciso anche dove saranno localizzati. Nel carcere di Auburn.
E sì, perché per assicurare il massimo dei profitti per le casse dello Stato, la motorizzazione ha deciso di far produrre i cinque milioni di nuove targhe previste dai detenuti del primo penitenziario di New York ad introdurre un programma di produzione industriale (nel lontano 1824). La paga prevista sarà degna del luogo di produzione: a secondo della loro esperienza, i detenuti riceveranno dagli 11 ai 28 centesimi di euro all’ora. Il che significa un salario tra i 20 e i 50 euro al mese. Roba che il Bangladesh, a confronto, è la Mecca dei lavoratori.