Nino Cirillo, il Messaggero 12/11/2009, 12 novembre 2009
Un’altra vicina di casa conferma l’alibi, ma nemmeno le sue parole salvano Raniero- ROMA - Nell’inchiesta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni che ha portato Raniero Busco a giudizio, c’è anche un’altra donna, un’altra vicina - oltre a Maria Di Giacomo - che sostiene di averlo notato quel pomeriggio mentre riparava nel giardino di casa la famosa Panda azzurra del fratello Paolo
Un’altra vicina di casa conferma l’alibi, ma nemmeno le sue parole salvano Raniero- ROMA - Nell’inchiesta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni che ha portato Raniero Busco a giudizio, c’è anche un’altra donna, un’altra vicina - oltre a Maria Di Giacomo - che sostiene di averlo notato quel pomeriggio mentre riparava nel giardino di casa la famosa Panda azzurra del fratello Paolo. Si chiama Annarita Pelucchini, oggi ha 54 anni e abita sempre in zona, a Morena. Lei e la Di Giacomo sono le famose «amiche di mia madre» di cui Raniero Busco ha parlato a lungo in recenti interviste. Della Pelucchini abbiamo il verbale della deposizione, anche questa - come quella della Di Giacomo - datata 29 gennaio 2007, quasi diciassette anni dopo il delitto. E anche lei si proclama assolutamente certa che quello fosse proprio il pomeriggio del 7 agosto 1990, il pomeriggio dell’omicidio di Simonetta . Se la Di Giacomo ancora i suoi ricordi all’onomastico del figlio Salvatore, la Pelucchini si aiuta con le tende di casa: «Le andai a consegnare a Giuseppina, per farle lavare come facevo ogni mese. Sono sicura di aver visto Raniero attorno a quella macchina. Saranno state tra le 17 e le 17.30». Ecco, Annarita Pelucchini addirittura amplia lo spettro dell’alibi per Raniero Busco, lo sposta indietro di un’ora buona rendendolo ancora più credibile. Ma neanche questo è bastato. I ricordi incerti di colui che avrebbe dovuto ricordare meglio di tutti - e cioè proprio Raniero - hanno portato dritti al processo.