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 2009  novembre 12 Giovedì calendario

COS SCATTA IL PROCESSO BREVE

Processo «breve», ma per pochi. "Solo" per gli «incensurati », ma non per i recidivi, i delinquenti abituali, gli immigrati clandestini; "solo" per i reati puniti con pene inferiori a 10 anni per esempio corruzione o truffa - ma non per i delitti di mafia, di terrorismo o di «grave allarme sociale», come gli omicidi, le rapine, le estorsioni e quelli che il governo ha considerato «priorità » ai tempi del pacchetto sicurezza ( incidenti sul lavoro, codice della strada, reati ambientalie di strada); "solo" per i processi in corso che siano ancora in primo grado, ma non per quelli già arrivati in appello o in Cassazione. «Processo breve», dunque, anche per Silvio Berlusconi, imputato a Milano per frode fiscale e corruzione giudiziaria: con le nuove norme del ddl che dovrebbe essere presentato oggi al Senato, il premier ha già in tasca una sentenza di «non luogo a procedere per estinzione del processo». Il ddl messo a punto dal suo consigliere giuridico e avvocato difensore, Niccolò Ghedini, stabilisce infatti che i 2 anni oltre i quali i dibattimenti di primo grado vanno chiusi decorrono dalla richiesta di rinvio a giudizio.
Che, nel caso del processo Mills, risale al 10 marzo 2006, e, nel caso del processo Mediaset diritti Tv, al 22 aprile 2005. Quindi, entrambi sono già morti e defunti: il primo nella primavera del 2009 e il secondo in quella del 2008 (tenuto conto della sospensione del processo dovuta anche alla decisione della Consulta sul Lodo Alfano). Paradossalmente, invece, per David Mills (coimputato di Berlusconi già condannato per corruzione, in primo e secondo grado, a 4 anni e 6 mesi), il processo vive e va avanti fino in Cassazione.
Nonostante le numerose esclusioni oggettive (reati) e soggettive (recidivi, clandestini, delinquenti abituali), volute dal soottosegretario alla presidenza Gianni Letta per motivi politici (limitare il più possibile l’impatto del provvedimento sul sistema giudiziario), i magistrati lanciano l’allarme. «Si rischia di buttare a mare un enorme numero di processi», hanno detto ieri i vertici dell’Anm dopo aver incontrato la Consulta Pdl sulla giustizia e Ghedini. Quanti? «Potrebbero essere addirittura più dei 100mila della «blocca-processi» (inserita nel pacchetto sicurezza e poi bloccata dal Quirinale ndr) perché quella norma riguardava solo i reati indultabili, commessi prima di maggio 2006, mentre questa non pone limiti», spiega il segretario Giuseppe Cascini, secondo cui «non c’è alcuna differenza tra una prescrizione breve e un processo breve, perché oggi i processi penali durano molto più di 6 anni, visto che i sistemi sono farraginosi e non ci sono né mezzi né risorse». Risorse che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha preteso come condizione preliminare per dar corso al «processo breve », ma che il governo fatica a reperire: 150 milioni di euro dovrebbero arrivare al Senato con un emendamento alla Finanziaria grazie alla vendita di beni confiscati ai mafiosi;un’altra parte dovrebbe arrivare alla Camera con lo scudo fiscale. «Ma ad oggi- osservano al ministero della Giustizia - Tremonti non ha messo mano al portafoglio».
In mattinata, il sottosegretario alla presidenza Paolo Bonaiuti aveva preannunciato la presentazione del ddl, poi slittato ad oggi. Per tutto il giorno, Ghedini ha limato il testo, allungando la lista delle «esclusioni» dal «processo breve» per limitarne l’impatto, nonostante i rischi di incostituzionalità di questa scrematura. Il testo prevede la durata massima di 2 anni per ciascuna fase del processo (restano fuori le indagini), limitatamente agli imputati incensurati (è tale anche chi è stato condannato ed è in attesa di una sentenza di Cassazione) e ai reati puniti con pene «inferiori a 10 anni » (non più «fino a 10 anni», perché si sarebbero estinti anche processi per bancarotta fraudolenta). I reati esclusi e gli imputati non incensurati viaggeranno, invece,con i tempi ordinari.L’imputato potrà chiedere «l’equa riparazione » per «eccessiva durata » (6 anni) solo se avrà prima sol-lecitato, con un’istanza, la rapida definizione del suo processo. Le nuove norme si applicheranno ai processi in corso, ma solo a quelli pendenti in primo grado.