Lavinia Farnese, Novella 2000, n. 45, 05/11/2009, pp. 86-87, 5 novembre 2009
Emanuele Filiberto di Savoia. Non bastava la pubblicità dei cetriolini Saclà, quando ancora era in esilio forzato fuori dall’Italia
Emanuele Filiberto di Savoia. Non bastava la pubblicità dei cetriolini Saclà, quando ancora era in esilio forzato fuori dall’Italia. Oggi, il principe Emanuele Filiberto, vincitore di Ballando con le stelle, orfano del reality La tribù dopo la cancellazione, naufrago rinunciatario all’Isola dei famosi nonostante un cachet, dicono, di 500 mila euro, e in attesa di debuttare come conduttore del talk di Raidue Manuale d’amore a gennaio ci riprova come testimonial. Stavolta, però, per gli orologi, modello Oblò della Brosway. *** Ha una ventina di orologi. «Li cambio tutti i giorni. In genere, cerco di abbinarli agli abiti». *** Che rapporto ha con i gioielli di famiglia? «Posso ammirare e toccare solo quelli che indossa mia madre, ereditati dal nonno, il re Umberto II. Gli altri sono in un caveau della Banca d’Italia dal 5 giugno 1946. Un vero peccato». C’è una collana a dieci fili con 684 perle, diademi incastonati di diamanti e spille pregiatissime. Qualcuno l’ha valutata oltre tre miliardi di vecchie lire. «Il valore è insestimabile. […] Mi preoccupano le perle: sono vive, hanno bisogno di essere indossate, di stare alla luce».