A. Ottolina, Novella 2000, n. 45, 05/11/2009, pp. 26-27, 5 novembre 2009
Stephenie Meyer, autrice di Twilight. In un giorno d’estate si svegliò nella sua casa di Phoenix, in Arizona, con il ricordo di un sogno particolare
Stephenie Meyer, autrice di Twilight. In un giorno d’estate si svegliò nella sua casa di Phoenix, in Arizona, con il ricordo di un sogno particolare. «C’era un giovane bellissimo e pallido che dichiarava il suo amore a una ragazza. Le diceva che lei aveva un profumo straordinario, attraente. Un profumo così buono da fargli venire voglia di ucciderla», ha raccontato Stephenie. Da allora, ogni notte, in punta di piedi per non svegliare il marito Christian, detto Pancho, si è messa al computer per scrivere il suo sogno. Sempre più dettagliatamente. L’ha visto crescere, prendere forma. Tempo tre mesi e aveva scritto un libro. Dopo due settimane, il libro aveva già trovato un agente e una casa editrice. *** E’ mormona. «All’inizio mi sentivo addosso molti sguardi perplessi. Poi tutto si è normalizzato. E anzi, in posti come New York dove non hanno la minima idea di chi sia un mormone, ho cominciato a intravedere vantaggi. Per esempio, da quando ho detto che noi non lavoriamo il sabato, tutti si industriano per mandarmi a casa per il weekend. E quando l’editore ha visto la mia faccia dopo avermi domandato: ”Perché non ci mettiamo un po’ di sesso prematrimoniale?”, ha capito subito che non era il caso di chiederlo due volte»