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 2009  novembre 12 Giovedì calendario

UNA VITA PAGANDO CON IL CELLULARE

Basta poco, viaggiare in Giappone o in Corea del Sud, per aver la sensazione di vivere un presente che da noi appare lontano. Faccende quotidiane come pagare una bolletta o un servizio, scegliere e prenotare un ristorante, acquistare un biglietto d’aereo, nel giro di pochi minuti: il tutto mediante l’apporto fondamentale del cellulare e dei metodi di pagamento alternativi alla carta di credito, semi sconosciuti in Europa e Usa.
I modi di pagare sono diversi quando le lingue dell’area. Grandi differenze in termini di reddito procapite si manifestano nella varietà dei servizi disponibili per trasferire piccole quantità di denaro. I paesi leader sono Giappone e Corea. In Giappone la maggior parte dei telefoni cellulari (al 90% di terza generazione) è provvista di chip a contatto (Rfid) che contengono informazioni personali e bancarie degli utenti. I micropagamenti tramite telefono sono una realtà dal 1999. Esiste un equivalente del "App Store" per acquistare software per cellulari dal 2001. un mercato che, secondo alcuni, soffre del suo stesso successo: difficile infatti, per le telco giapponesi e i produttori di device esportare prodotti e servizi quando il resto del mondo corre a velocità diversa.
In Corea sono più frequenti i servizi di mobile banking: la transazione non viene gestita dal carrier, che si limita a mettere in contatto utente e fornitore di servizio dietro una
fee, ma dalle banche. Per garantire la sicurezza delle transazioni, si fa largo uso di one time codes
inviati via sms. doveroso aggiungere che la nascita e lo sviluppo di sistemi di micropagamenti semplici e sicuri sono avvenuti a valle dell’esigenza di servire un vasto mercato di online gamer, sprovvisti di accesso al credito tradizionale.
Al contrario, alcuni dei mercati a più alta penetrazione di telefonia mobile e ad alto reddito, come Hong Kong, Taiwan e Singapore, hanno percorso strade diverse e relativamente meno innovative. La vera innovazione è nei modelli di business e nella versatilità e semplicità di servizio.
In Cina la situazione è più variegata. Questo è il paese che dopo tutto ha fatto intervenire il proprio Ministero delle Finanze per arginare gli effetti della circolazione di una moneta virtuale. I QQ points, creati da Tencent come moneta per l’acquisto di articoli virtuali all’interno del più grande ambiente di instant messaging del mondo (più di mezzo miliardo di account attivi), vengono utilizzati ben al di là della destinazione d’uso originale. Colmando il vuo-to lasciato da banche e carrier, le carte prepagate hanno conquistato fette di mercato rilevanti. Le carte a contatto invece soffrono della loro semplicità: esistono carte Rfid gestite da alcune municipalità (Shanghai in testa) che, a causa della recente migrazione delle prepagate all’interno dei sistemi bancari tradizionali, difficilmente riusciranno a entrare nei circuiti retail più interessanti. Le prepagate infatti possono essere utilizzate sui Pos tradizionali con poche modifiche, mentre le carte Rfid necessitano di lettori dedicati. L’effetto della diffusione capillare di sistemi di micro pagamento separati da quelli bancari tradizionali è la presenza di social network ad alta profittabilità. La Tencent ha passato la soglia psicologica del miliardo di dollari di profitto nel lontano 2007 e ha una capitalizzazione di 21 miliardi di dollari. Veri.
Ma Giappone e Corea sono ben più avanti. Ordinare un biglietto aereo scattando la fotografia a un cartellone pubblicitario con il proprio telefonino pagando con il proprio numero di cellulare non è fantascienza: è realtà, per milioni di persone.