Paola De Carolis, Corriere della Sera 11/11/09, 11 novembre 2009
ERRORI
Gordon Brown, premier inglese, ha fatto 25 errori di ortografia nella lettera mandata a Jacqui Janes, madre di un soldato ucciso in Afghanistan. Tra le altre cose, ha sbagliato cognome e nome di battesimo del morto. La madre, furiosa, ha inviato la lettera al tabloid The Sun, di orientamento conservatore. Ma la politica non c’entra: «Non ho mai votato, ho scelto il Sun perché è sempre dalla parte dei nostri soldati». The Sun, il giorno dopo, intitolò: «Vergogna».
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Articolo originale:
Il premier si scusa per la grafia. Ma alla madre in lutto non basta -
Tra i tanti problemi che poteva immaginare di avere a pochi mesi dalle elezioni, la calligrafia probabilmente non figurava, eppure è proprio la scrittura a tormentare Gordon Brown. Il primo ministro ha inviato a Jacqui Janes, madre di un soldato ucciso in Afghanistan, una lettera scritta a mano. una sua abitudine. Scrive a tutte le famiglie dei caduti. Questa volta qualcosa è andato storto. «Se la mia calligrafia è illeggibile, mi scuso», ha sottolineato il premier. Ma Janes non demorde: altro che calligrafia. Brown, dice, ha fatto ben 25 errori di ortografia nelle poche righe che le ha mandato.
Ha sbagliato il cognome – James, invece di Janes – e il nome di battesimo del caduto – a giudicare dalla copia riprodotta ieri dai giornali, l’ultima lettera di Jamie sembra essere stata brutalmente corretta. «Non ha mostrato alcuna compassione», ha sottolineato la signora Janes in televisione. «Dico io, quando si è accordo di aver scritto male il nome, non poteva ricominciare da capo?». Non è un polverone da poco. Janes ha un altro figlio nell’esercito, Alexander. Lui e Jamie rappresentano la quinta generazione di militari in famiglia. La signora, insomma è un’esperta. Quando ha ricevuto la lettera, sopraffatta dalla rabbia, ha inviato il testo al Sun. Una scelta politica? Il tabloid, d’altronde, si è appena schierato a favore dei conservatori. «Non ho mai votato», ha precisato la signora. «Ho scelto il Sun perché è sempre dalla parte dei nostri soldati, la politica non c’entra».
Domenica sera – forse allertato dal Sun che la prima pagina del giorno dopo avrebbe strillato «Vergogna» – Brown ha telefonato di persona a Janes. Non si è scusato, ha detto di avere una «pessima calligrafia» e si è rammaricato d’essere stato frainteso. Voleva solo trasmettere le sue condoglianze alla famiglia e ringraziare per l’enorme contributo dato alla sicurezza del Paese.
Janes non è rimasta colpita dal gesto, anzi: è passata all’attacco. «Perché può spendere soldi per salvare una banca, ma non i nostri ragazzi in guerra?», gli ha chiesto. Perché mancano gli elicotteri che avrebbero potuto salvare il suo Jamie morto dissanguato, trasportandolo per tempo in un ospedale attrezzato? Ha tenuto il premier al telefono per ben 13 minuti. Non soddisfatta, ha inoltrato la registrazione al Sun , che ieri l’ha messa sul sito. «Non volevo mancargli di rispetto e accetto le sue scuse », ha fatto sapere la signora. «Ha un lavoro difficile», ha aggiunto, ma alcune cose andavano precisate. Un brutto autogol per Brown, che dopotutto si era preso la briga di scrivere di proprio pugno. E che forse potrebbe giustificare la calligrafia con la vista tutt’altro che perfetta. Certo la lettera avrebbe potuto essere più convincente, gli ha fatto notare il Times , proponendo le parole che il presidente Abramo Lincoln inviò alla signora Bixby nel novembre del 1864. Una lettera, la sua, passata alla storia per efficacia e sincerità.