VARIE, 11 novembre 2009
COMPRARE ONLINE PER VOCE ARANCIO
Gli ultimi dati elaborati da Netcomm (il consorzio del commercio elettronico) insieme alla School of Management del Politecnico di Milano sul commercio online B2C in Italia rivelano che nel 2009 il totale delle vendite realizzate da siti italiani dovrebbe superare di poco i 5,8 miliardi di euro, restando stabile rispetto al 2008. Anche se è cresciuto il numero degli acquisti (+13%), si è abbassata lo scontrino medio: da 240 a 215 euro.
Nel 2009 è aumentata del 17% (superando 1,1 miliardi di euro) la vendita di prodotti (informatica, elettronica, libri, abbigliamento, alimentari), mentre è in calo del 2% la vendita dei servizi (biglietti, viaggi, assicurazioni), che ha raccolto comunque 3,5 miliardi di euro. Il settore con il più alto tasso di crescita è l’abbigliamento: +42%, per oltre 100 milioni di euro di fatturato in più rispetto al 2008. Nel settore dell’abbigliamento, risultato rilevante è quello degli outlet virtuali, dove si trovano grandi marche scontate fino al 50% (Born4Shop, Saldi privati, Buyvip, Vente.privee): a gennaio-febbraio di quest’anno hanno aumentato i fatturati del 130% rispetto al 2008. Le vendite negli altri comparti: +17% di editoria, musica e audiovisivi, +10% per il turismo, +5% di informatica ed elettronica di consumo
Se si calcolano anche gli acquisti fatti da italiani su siti stranieri, la cifra spesa nel 2009 è di circa 6,6 miliardi di euro. Tre quarti degli italiani che comprano su siti stranieri cercano biglietti aerei. Altri prodotti acquistati: libri, oggetti d’informatica ed elettronica.
Un italiano spende in acquisti online circa 800 euro l’anno, il 15% in meno della media europea (940 euro). Gli inglesi nello stesso lasso di tempo spendono circa 1.350 euro. In Italia i web shopper sono 8 milioni circa, pari al 19% di chi naviga su Internet. In Francia sono 19 milioni (cioè il 54% degli internauti), in Gran Bretagna 28 milioni, in Germania 33 milioni.
Oltre l’80% dei pagamenti italiani del 2009 sarà effettuato con carta di credito (tradizionale o prepagata: le ricaricabili sono cresciute del 30% dal 2006 al 2007) o con PayPal. In crescita il bonifico bancario (dal 8% al 9%), grazie alla diffusione sempre maggiore dell’home banking tra i consumatori italiani. Stazionario il contrassegno con una quota del 5% circa. Trascurabile il peso degli altri strumenti di pagamento (vaglia, finanziamento e altro).
La ricerca ”Italiani e pagamenti online: una questione di fiducia”, condotta da Ipsos per conto di PayPal, società del gruppo eBay, rivela che a fare più acquisti online sono gli uomini, soprattutto nella fascia d’età 18-24 anni residenti nel centro Italia.
Ricerca GKF Eurisko: il 74% degli intervistati ha giudicato tra l’ottimo e il molto buono l’ultimo acquisto fatto online.
Vantaggi dell’acquisto online: comodità, ampia offerta di prodotti e servizi, risparmio, possibilità di confrontare i prezzi.
Per confrontare i prezzi esistono dei siti appositi dov’è possibile trovare i prezzi più convenienti offerti dai siti di e-commerce. Pierpaolo Zollo, country manager di uno di questi siti (Kelkoo): «Negli ultimi sei-otto mesi abbiamo visto crescere molto i nostri utenti, del 16 per cento, e i nostri ricavi. Tanto che questi ultimi saranno, nel 2009, del 25 per cento più alti rispetto al 2008». Altri siti comparativi: trovaprezzi, shoppydoo, ciao, 6sicuro (assicurazioni), sostariffe (tariffe telefoniche) ecc.
Cosa fare per acquistare in sicurezza? Domenico Vulpiani, direttore del servizio di Polizia Postale: «Non servono competenze tecnologiche particolari né programmi sofisticati. Basta usare pochi accorgimenti e seguire, come avviene per i negozi tradizionali, la regola fondamentale del buonsenso. Fare acquisti su Internet è come dare le proprie chiavi di casa a qualcuno. Ecco perché bisogna prestare la massima attenzione». Le regole:
1) Leggere attentamente la descrizione dei prodotti, i costi e i metodi di spedizione. In ogni momento dall’acquisto dovrebbe essere possibile controllare a che punto è la spedizione e dove si trovano i prodotti. Non acquistare o vendere merce contraffatta.
2) Scegliere un metodo di pagamento sicuro, come PayPal, il bonifico bancario, il contrassegno, le carte prepagate. Mai accettare di pagare gli oggetti acquistati ricaricando la carta prepagata dei venditori, né utilizzare servizi di trasferimento contanti.
3) I venditori professionali hanno sempre i feedback degli acquirenti, cioè i giudizi sulla serietà e la qualità degli acquisti. ottima abitudine leggere le esperienze degli altri compratori.
4) Quando si effettua il pagamento fare attenzione all’indirizzo nel browser: deve iniziare con ”https://” invece di ”http://”. Nella pagina, inoltre, deve comparire un lucchetto, simbolo della protezione delle informazioni.
5) Controllare che il venditore abbia anche una sede con indirizzo reale e un numero di telefono.
6) Stampare sempre una copia dell’ordine di acquisto della merce.
7) In caso di acquisto con carta di credito, controllare sempre gli estratti conto.
Un sistema per pagamenti sicuri in rete è Bankpass, promosso dall’Abi (Associazione bancaria italiana). Per poterlo utilizzare bisogna avere il conto corrente in una delle banche che aderiscono all’iniziativa (click per vedere l’elenco). Il servizio costa circa 20 euro l’anno e permette di fare i pagamenti anche se si ha solo la carta PagoBancomat.
Un altro modo per acquistare in sicurezza su Internet è costituito dalle carte prepagate. Funzionano come delle normali carte di credito, soltanto che al momento della richiesta si ”carica” la carta con un determinato importo. Quindi, in caso di truffe, si può stare piuttosto tranquilli perché la cifra mancante non sarà mai troppo alta. Sono facili da ottenere e rappresentano un’ottima soluzione per chi non dispone di un conto corrente bancario, possono essere usate anche nei negozi comuni.
Nel fare acquisti online con la normale carta di credito, tuttavia, bisogna sapere che l’acquirente è comunque sempre tutelato dalla legge sul commercio elettronico del 1999 e dal Codice del Consumo del 2006 (articolo 56). Infatti, se per caso il venditore truffaldino preleva dal conto più soldi del prezzo pattuito, la banca è obbligata a riaccreditare i soldi indebitamente prelevati prima di rivalersi sul venditore.
Per essere in regola con le leggi, un sito Internet dedicato al commercio elettronico deve riportare i dati anagrafici (nome o ragione sociale) del fornitore, l’indirizzo delle sede legale e i recapiti per contattarlo (numero di telefono e indirizzo di posta elettronica). Inoltre, nell’offerta di vendita, la legge prevede che vengano indicati questi elementi essenziali:
a) servizi di assistenza e garanzia.
b) descrizione delle caratteristiche del prodotto che si vuol comprare.
c) indicazione del prezzo finito, con tasse e spese di spedizione comprese.
d) indicazione dettagliata di eventuali oneri aggiuntivi.
e) termini di consegna del bene.
f) termini di recesso del contratto di acquisto.
Come funziona il diritto di recesso in Italia. Entro dieci giorni dalla consegna dell’oggetto acquistato (sette giorni nel resto dell’Unione europea) bisogna inviare al venditore una raccomandata. Entro lo stesso termine si deve restituire il prodotto a proprie spese, se previsto dal contratto. A questo punto, il venditore è obbligato a restituire la somma versata non oltre trenta giorni da quando ha ricevuto la raccomandata di recesso. Se il venditore non informa correttamente sui termini di recesso, il termine per rompere il contratto è di tre mesi anziché di dieci giorni.
Tra i siti specializzati in e-commerce c’è eBay, dove è possibile acquistare oggetti nuovi e usati tramite delle aste online. Secondo i dati Nielsen Net Ratings aggiornati a settembre 2009, eBay si è classificato al primo posto fra i siti di e-commerce in Italia con oltre 6,8 milioni di visitatori e più di 700 milioni di pagine viste. Ci sono più di 2.500.000 inserzioni sul sito, sia in formato asta che a prezzo fisso. Attualmente oltre il 50% delle vendite su eBay.it avvengono utilizzando l’opzione del prezzo fisso. Gli imprenditori che gestiscono attività professionali su eBay in Italia sono circa 18.000 e le loro vendite negli ultimi 12 mesi hanno generato un giro d’affari per oltre 270 milioni di euro. Su eBay nel 2008 sono stati venduti: un computer portatile ogni 4 minuti; un elettrodomestico ogni 4 minuti; una macchina fotografica digitale ogni 4 minuti e mezzo; una bottiglia di vino ogni 3 minuti; un orologio da polso ogni 2 minuti; un dvd ogni 69 secondi; un articolo d’infanzia o premaman ogni 65 secondi; un francobollo ogni 59 secondi; un oggetto d’arte ogni 42 secondi; un cellulare ogni 41 secondi; un fumetto ogni 44 secondi; un libro ogni 39 secondi; un articolo di arredamento e bricolage ogni 24 secondi; un videogioco o una console ogni 28 secondi; un computer o un componente ogni 14 secondi; un articolo di abbigliamento ogni 10 secondi.
Le cose più curiose messe in vendita su eBay: un allevamento ittico (venduto per 1.615.000 euro); un call center con 76 postazioni (500mila euro); quattro sveglie non funzionanti (12 euro); una palla di neve del Texas del sud (70 euro); una Vespa Piaggio del 1946 (43.550 euro).
L’anno scorso un agente segreto dell’MI6, l’agenzia inglese di spionaggio all’estero, vendette per sbaglio su eBay una macchina fotografica digitale di seconda mano in cui si trovavano memorizzati nomi, impronte digitali, scatti e altri dati segreti utilizzati nella caccia ai terroristi in Iraq.
La tennista Serena Williams ha confessato di esser riuscita a spendere sei milioni di dollari in un giorno facendo spesa su Internet.