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 2009  novembre 10 Martedì calendario

LA BARRIERA DEL SAHARA IL GIGANTE DEL XX SECOLO


La storia dei muri divisori tra Stati è vecchia quasi come l’umanità. Due grandi imperi del passato eressero barriere per difendersi dalle invasioni barbariche. Muri che ressero a lungo, ma che poi, come tutte le barriere erette dagli uomini, crollarono. I due esempi maggiori sono senz’altro la Grande Muraglia cinese (4.800 km) e i vari valli costruiti dai romani: quelli di Adriano e Antonino Pio tra Inghilterra e Scozia e il Limes renano-danubiano.
Il crollo del Muro di Berlino non ha però posto fine a questo tipo di sbarramenti, presenti, purtroppo, in quasi ogni parte del mondo.
In Europa le due componenti, turca e greca di Cipro, sono divise da un muro, eretto dai turchi a partire dal 1974. Il muro di Cipro da circa un anno ha visto l’apertura di varchi che consentono, per la prima volta dopo 35 anni, un limitato scambio di visitatori e popolazioni. Ma la situazione è ancora in divenire e avrà una soluzione definitiva solo quando greci e turchi troveranno un accordo per risolvere la divisone dell’isola.
Ma alle porte d’Europa esiste un’altra barriera che divide dal Marocco le due enclaves spagnole in terra africana di Ceuta e Melilla. Si tratta di una barriera di rete metallica e filo spinato dotata di sensori e percorsa da energia elettrica che dovrebbe impedire l’emigrazione clandestina.
In Medio Oriente il muro più noto è quello eretto da Israele. Iniziato nel 2002 e lungo circa 300 km (ma dovrebbe arrivare a 720), separa lo Stato di Israele dalla Cisgiordania palestinese. Si tratta di una barriera in lastroni di cemento, eretta nella parte palestinese che spezza il territorio che un giorno dovrebbe costituire il futuro stato arabo. Ma non è il solo, anche Gaza è circondata da barriere fisse, che si interrompono solo in poche zone.
Dopo quella israeliana la barriera più nota al mondo è quella, costruita, a partire dal 1994, tra Stati Uniti e Messico. Una barriera di lastre metalliche, sensori e posti di guardia, che si estende, al momento, dalla messicana Tijuana fino a Sant’ Ysidro in California. La barriera divisoria ha causato la morte di migliaia di clandestini ed è divenuta fonte di guadagno per le mafie messicane che organizzano i passaggi. Quello che non è riuscita a impedire è il passaggio di migliaia di clandestini latino americani verso gli Usa.
La barriera forse più articolata, è quella che divide le due Coree, lungo quasi tutta la linea di frontiera che passa lungo il 38mo parallelo. Costruita dal 1977 in sostituzione dei vecchi sbarramenti è un’imponente struttura fatta di reticolati elettrificati, bunker, postazioni mobili e sensori...
Ma la struttura più impressionante è quella eretta dal Marocco a partire dagli anni 80 tra la parte del Sahara Occidentale sotto controllo marocchino e quella dove invece è attiva la trentennale guerriglia dei saharawi. Si tratta di otto barriere di sabbia e cemento, campi minati e bunker, lunga in tutto 2.700 km.