Alessandro Carlini, Libero 10/11/09, 10 novembre 2009
Gli aborigeni annoiati si sconvolgono di canne (riassunto) - LA STORIA Gli aborigeni vivono in Australia da almeno 50
Gli aborigeni annoiati si sconvolgono di canne (riassunto) - LA STORIA Gli aborigeni vivono in Australia da almeno 50.000 anni: la loro convivenza coi bianchi è iniziata a fine Settecento, quando venne istituita a Sidney la prima colonia penale bianca. Sono da sempre oggetto di razzismo. Solo nel 1970 fu abolita la ”politica di assimilazione” che strappava i bambini aborigeni, le cosiddette ”generazioni rubate”, alle famiglie d’origine per farli educare in istituti bianchi. I FATTI I nativi sono attualmente 520.000 (su 21 milioni di australiani). Oggi il 70% della popolazione aborigena australiana fa uso di cannabis, e il 90% di questi diventa tossicodipendente. Si inizia sempre prima, anche a 10 anni. Perché si inizia a drogarsi? Soprattutto per noia. Conseguenze dell’abuso di droghe: psicosi irriversibile, depressione, aumento dei crimini e delle violenze. La probabilità degli aborigeni di finire in prigione è 13 volte maggiore rispetto a quella degli altri australiani, e i bambini indigeni hanno una probabilità 7 volte maggiore di subire abusi. E l’aspettativa di vita degli aborigeni è inferiore di 17 anni rispetto a quella dei bianchi. IL FUTURO La popolazione aborigena vivrà un boom di nascite, crescendo da 520.000 a circa 720.000, con il conseguente aumento della popolazione anziana. Circostanza che potrebbe aggravare il divario delle condizioni di salute fra gli indigeni e gli altri australiani. LE DISCRIMINAZIONI Verso di loro c’è stato un atteggiamento fortemente razzista, anche da parte del governo australiano: nel febbraio 2008, il premier laburista Kevin Rudd si è scusato con la comunità aborigena per la politica di assimilazione. Tuttora persiste il razzismo: il giornalista australiano John Pilger, dopo aver ritirato il Sydney Peace Prize, ha paragonato la discriminazione degli aborigeni all’apartheid sudafricano.