Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  novembre 09 Lunedì calendario

DOV’E’ FINITO IL MURO DI BERLINO?


Perché è stato costruito il Muro di Berlino?
Per bloccare l’esodo dei tedeschi dalla Ddr, che apparteneva al blocco sovietico, verso la Germania occidentale. Al ritmo di circa 150 mila persone l’anno (ma nel 1953 c’era stato un picco di 330 mila), al 14 agosto 1961, primo giorno di «chiusura», erano fuggiti - legalmente, attraverso la linea invisibile che divideva la città in settori - in 2.691.270, circa un quinto della popolazione, per lo più professionisti e personale qualificato. Ufficialmente la Ddr battezzò il Muro «vallo di protezione antifascista» per evitare un’aggressione dall’Ovest.
Quando cominciò la costruzione del Muro?
All’una della notte fra sabato 12 e domenica 13 agosto 1961. Nome in codice: «Operazione Rose». Inizialmente erano solo reticolati di filo spinato. Poi decine di muratori di Berlino Est, sotto la stretta sorveglianza delle sentinelle di confine della Ddr, costruirono un vero muro di grossi mattoni .
Quanto era lungo?
Il muro interno alla città era lungo 43,1 km. Poi c’erano altri 111,9 km di sbarramenti che sigillavano Berlino Ovest dal resto della Ddr.
Perché il Muro fu rifatto quattro volte?
Per esigenze di modernizzazione. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro all’interno della frontiera Est: era la cosiddetta «striscia della morte» che doveva rendere più difficile la fuga. Nel 1965 fu costruita la terza generazione e dieci anni dopo la quarta, l’ultima. Non più mattoni ma lastre di cemento armato rinforzato. Quel Muro era alto 3,6 metri e composto di 45 mila sezioni separate, ognuna larga un metro e mezzo.
Quante persone riuscirono a superarlo?
Si parla di almeno cinquemila fughe riuscite.
Quante persone furono uccise dalle guardie?
Ufficialmente 133. Secondo le associazioni delle vittime, 230.
Che trucchi si usavano per fuggire?
Passaporti diplomatici falsi. Tunnel scavati sotto il Muro. Automobili preparate per nascondervi una persona. Mezzi pesanti lanciati ad alta velocità per sfondare i punti di passaggio. Attraversamento a nuoto della Sprea.
Quando cominciò la demolizione ufficiale?
Il 13 giugno 1990. Vi lavorarono 300 soldati della Germania dell’Est e 600 della Germania dell’Ovest con 13 bulldozer, 55 ruspe, 65 gru e 175 camion. Finirono il 30 novembre.
Dov’è finito il Muro?
Il governo della Ddr, legittimo proprietario, avrebbe voluto venderlo a 45 mila lire a blocco. Ma antiquari ed esperti lo definirono «artisticamente poco interessante» e il governo se ne disinteressò. Così migliaia di sezioni furono picconate e portate via a pezzi da turisti e venditori di souvenir. Molti blocchi furono regalati a diplomatici stranieri, ospiti importanti di Berlino, Università, Musei, chiese, istituzioni. La Cia volle tre blocchi come trofeo. Uno è stato donato al Vaticano, che lo tiene nei giardini. Uno al santuario di Fatima. Un altro è davanti al Parlamento europeo a Strasburgo. Due milioni di tonnellate servirono per costruire nuove strade tra Est e Ovest. Le ultime 360 sezioni intatte furono affidate a una ditta perché le mettesse all’asta. La più celebre fu quella del 23 giugno 1990 a Montecarlo. I prezzi oscillarono tra 10 mila e 250 mila marchi tedeschi (100 mila-due milioni e mezzo di lire).
Chi acquistò le sezioni?
Le erediterie Hennessy e Guiness, ad esempio. La contessa Rizzoli, per il giardino della sua villa di Cap Ferrat. Tycoon americani. Collezionisti di memorabilia storiche.
E a Berlino, che cosa è rimasto?
Ben poco. La sezione più lunga è la cosiddetta «East Side Gallery», 1,3 km di murales sulla Mühlenstrasse, lungo la Sprea all’altezza del ponte Oberbaum. interamente dipinta con graffiti d’autore sul tema della pace o della caduta del Muro. Diversi blocchi sono nel cimitero della Invalidenstrasse e nel Parco a Prenzlauerberg. C’è una sezione di 80 metri vicino alla Potsdamerplatz, oltre a tre blocchi in mezzo alla piazza. Nella Bernauerstrasse c’è un pezzo completo di «striscia della morte», oltre a un ottimo Centro di documentazione.
Esiste un Museo del Muro?
Sì, al Checkpoint Charlie, il celebre varco americano. E’ un Museo privato che espone molti oggetti usati dai fuggiaschi e da chi li aiutava.
Si riconosce ancora il tracciato?
Solo una decina di chilometri sono segnati con una doppia striscia di pietre nell’asfalto. Un percorso virtuale si trova sul sito http://www.berlin.de/mauer/index.it.html