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 2009  novembre 08 Domenica calendario

SE SON CAPPERI FIORIRANNO

Gentile Pia Pera, rispondiamo al suo articolo «Archeologia in fiore» (Domenica 13 settembre, pagina 13) per chiederle, con stupore, quando ha visitato le Terme di Caracalla e come abbia potuto trovarle asettiche.
Il giardino di Caracalla è un giardino storico, perché disegnato da Rodolfo Lanciani e da lui inaugurato insieme alla Passeggiata archeologica il 22 aprile del 1917. Quindi il lavoro dell’archeologo e dell’architetto responsabili del monumento è quello di mantenerlo il più possibile simile a com’era cent’anni fa: i pini e i cipressi centenari hanno bisogno di cure come il bosso che circonda i parterre, regolari e di forma rettangolare per riprodurre l’antico
xystus romano.
La vegetazione infestante è molto presente e visibile, soprattutto sul fronte delle cisterne (lato via Baccelli), dove tuttora si riconoscono (e studi botanici degli anni scorsi hanno censito), capperi, ailanti, fichi, parietaria, eccetera. Che non sono da rimpiangere, anzi – nonostante la nostra
furia diserbandi – tali infestanti continuano a minacciare la coesione degli apparecchi murari, la conservazione dei pavimenti musivi e la stabilità di intonaci e stucchi.
Eventuali altre essenze rare, come quelle che Deakins rimpiangeva per il Colosseo, sono da considerare scomparse da tempo, perlomeno da quando Rodolfo Lanciani diede l’assetto attuale al giardino di Caracalla.
Assetto che tra l’altro vede prati al posto di pavimenti antichi, siepi di bosso che ricordano muri e colonnati, a sottolineare che la vegetazione ha preso il sopravvento sull’architettura del monumento in più punti, ma in una forma che obbedisce a una logica che da Giacomo Boni a Raffaele e Massimo de Vico è stata codificata come "modus operandi" in ambito archeologico e dal quale è assente ogni forma di spontaneità • Gentile direttore, gentile architetto, prima di tutto mi scuso di non avere ricordato il vostro lavoro, e il nome di Rodolfo Lanciani, ma nel mio articolo svolgevo considerazioni di altro genere.
Ovvero: mi soffermavo sulla perdita della memoria storica botanica, dovuta a ripuliture radicali avvenute in altre epoche, al Colosseo come altrove.
Marina Piranomonte
Direttore delle Terme di Caracalla
Architetto Giuseppe Morganti
Direttore tecnico delle terme di Caracalla
avrei dovuto fare attenzione a non dare l’impressione che le Terme di Caracalla siano attualmente prive di giardino, cosa che non era affatto nelle mie intenzioni, ma che il termine asettico potrebbe in effetti avere suggerito!
L’argomento dei giardini storici, il vostro tra questi, sarà sicuramente affrontato alla prima occasione. Cordialmente.
L’ailanto è sicuramente una infestante, però di relativamente recente importazione dalla Cina, e non può certo servire da memoria della botanica antica! Lo stesso vale per la parietaria, i fichi, i capperi e altre spontanee da voi citate, gradevoli in una certa misura ma troppo comuni per rivestire un qualche interesse storico. A ogni modo, nel ricordare le considerazioni di Christopher Woodward, forse Pia Pera