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 2009  novembre 06 Venerdì calendario

LA PANDEMIA CHE NESSUNO VUOLE VEDERE


IL PAROSSISMO informativo riguardante l’influenza H1N1 ha cancellato l’interesse per molti altri problemi della società. La vera epidemia è rappresentata dalla diffusione del fumo, dell’alcool e delle droghe fra i giovani e i giovanissimi, nonché dal rischio Aids dovuto sempre fra i giovani all’anticipazione dei rapporti sessuali e alla mancanza di precauzioni. Per fortuna il rapporto dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze ci ricorda l’esistenza di questi problemi che da tempo sono completamente ignorati nel panorama dell’informazione.
Il dato di fondo è devastante: 13 milioni di persone in Europa hanno fatto uso di cocaina e ben 7,5 milioni sono giovani fra i 15 e i 34 anni. L’aver fissato il limite a 15 anni determina in realtà una sottostima perché sono noti casi di ragazzi e ragazze di 12-13 anni che si sono già rivolti alla droga. Ciò che desta ancor più preoccupazione è che in generale è difficile trovare persone che consumano una sola droga: tutti ne utilizzano due o più contemporaneamente, il che complica notevolmente le analisi degli effetti tossici. Un’analisi eseguita dallo stesso Osservatorio conclude che circa il 30 percento degli studenti dai 15 ai 16 anni aveva già consumato due o più sostanze nel mese precedente all’indagine con 91 combinazioni differenti. Si potrebbe dire: la fantasia applicata alla propria distruzione! Nel quadro europeo abbiamo un triste primato: con Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito siamo fra i Paesi a più alto consumo di droga.
Questi dati si riferiscono ai consumi del 2007, ma vi sono molti presupposti per ritenere che l’impiego di alcune droghe attualmente sia addirittura in aumento. Il rapporto dice che le preoccupazioni derivano soprattutto dall’impiego delle droghe stimolanti: cocaina, amfetamina e suoi derivati inclusa le temibile ecstasy come si può desumere dai sequestri di cocaina e dalla constatazione che solo nella Repubblica Ceca sono stati individuati circa 400 piccoli laboratori per produrre metamfetamina.
Cocaina e amfetamine sono le droghe del week-end, il loro consumo aumenta di oltre il 50 percento nei giorni di venerdì e sabato, come rilevato dalle indagini quantitative condotte nelle fogne in vicinanza dei depuratori delle principali città europee.
Sembra che questi stimolanti vengano ritenuti dai consumatori tossicodipendenti indispensabili per affrontare lo stress, la vita convulsa di tutti i giorni, ma evidentemente anche le notti in discoteca. Il rapporto non si occupa del tabacco che rappresenta la maggior forma di tossicodipendenza: 12 milioni i fumatori in Italia! Purtroppo anche il calo dell’eroina non si è consolidato e anche l’uso degli oppiacei è in aumento. Diminuisce invece il consumo complessivo di cannabis soprattutto fra i giovani, anche se aumenta il numero dei giovani che fanno uso quotidiano di questa droga.
Malauguratamente i giovani stanno spostando la loro attenzione dalla cannabis alla cocaina, che spesso viene consumata insieme all’alcool. Sono ormai diventati routine i trasporti di giovanissimi ai pronto soccorso per problemi indotti da ubriacatura. Infine si stanno diffondendo nuove droghe, ad esempio prodotti che vengono propagandati surrettiziamente come se servissero per profumare gli ambienti e sono invece utilizzati come droghe da inalare. Queste ”varietà” di impiego delle droghe sta creando molti problemi al Servizio sanitario nazionale, perché si devono impiegare risorse umane ed economiche per l’abuso di droghe, sottraendole a chi ne ha bisogno per curare gravi malattie.
La tossicità dell’impiego di droghe si estrinsecherà molto di più nel futuro con un aumento di depressioni, psicosi, ansietà, crisi di panico, problemi cardiovascolari, incidenti stradali, delitti. Ci si domanda con forte apprensione che tipo di società avremo in futuro. L’impiego delle droghe avviene fra l’indifferenza generale, una specie di passiva accettazione di un evento ineluttabile. Genitori, insegnanti, medici, sacerdoti, sociologi devono reagire e insieme con i politici tentare di arginare questa disastrosa pandemia.