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 2009  novembre 05 Giovedì calendario

IL CANALE PORNO BLOCCA 1 MILIARDO ALLA SERIE A


«Yes, we can». L’urlo di gioia di Marco Crispino si abbatte sulla «rivoluzione» dei diritti tv e la trascina dritta nelle aule di tribunale. Accade, così, che una piccola emittente, sede nella provincia di Pisa, offerta pornografica nel suo menù, ottenga il prestigioso risultato di frenare il processo che, dalla stagione 2010 e per due campionati, garantisce ai club di A oltre un miliardo di euro a stagione. Crispino, amministratore delegato di Conto Tv, è un fiume in piena, risponde al cellulare e al telefono contemporaneamente e racconta di «una vittoria in trasferta per 2 a 0» specificando di aver «messo fine all’inciucio Sky-Lega». Motivo di tanta esultanza? La Corte d’appello di Milano ha accolto la domanda cautelare del giovane imprenditore di origini calabresi e ha ordinato alla Lega Calcio di bloccare l’assegnazione dei diritti tv per il prossimo biennio a Sky in esclusiva sul satellite per tutte le partite della serie A.
La «rivoluzione» frena, la Lega annuncia immediato ricorso e spiega come nel formulare i pacchetti da offrire alle emittenti delle varie piattaforme si sia attenuta «al pieno rispetto della legge Gentiloni-Melandri, della normativa Antitrust e dei principi approvati con le Linee Guida». Tradotto: in via Rosellini, a Milano, c’è il pieno di stupore per un’azione che anche se non dovesse produrre ribaltoni, resta come una svolta poco gradita nelle ore in cui i presidenti stanno già facendo i calcoli su quanto porterà in più o in meno nelle rispettive casse il ritorno alla vendita collettiva dei diritti tv (dalle prime stime, in base all’attuale classifica, Fiorentina e Sampdoria dovrebbero fare il maggior balzo in avanti con +30 e +24 milioni, la Juve perderebbe poco meno di 2 mln).
Crispino esulta e si mette alla finestra in attesa di decifrare le prossime mosse. Conto Tv chiede e spera di ottenere dal tribunale la riformulazione del pacchetto denominato Platinum Live, quello che, per l’ad della piccola emittente, «è stato creato apposta per favorire solo Sky». Una svolta che, continua Crispino, «permetterebbe anche a noi di aspirare a trasmettere sul satellite qualche partita di serie A come accade per la piattaforma digitale dove c’è Mediaset con tutte le squadre e Dahlia con una parte della A. Con quali soldi pensiamo di poter sostenere la nostra offensiva? Noi - così Crispino - fatturiamo 6 milioni di euro all’anno, ma esiste anche la possibilità di trovare dei finanziamenti o dei soci per sostenere il nostro progetto». Conto Tv sogna la Lazio in diretta sul satellite («Magari, è la mia squadra del cuore», sorride Crispino), ma da Sky fanno sapere come il caso sia «di competenza della stessa Lega» anche se ammettono di «seguire con attenzione la situazione». Sky si è aggiudicata il pacchetto Platinum Live per una cifra di 580 milioni di euro a stagione (2010/2011, 2011/2012) con la possibilità non solo di far vedere in diretta l’intera serie A, ma anche di intervistare i giocatori negli spogliatoi. Cosa accadrà qualora la Lega Calcio dovesse essere obbligata a riformulare il pacchetto per il satellite? E’ una strada che i presidenti non prendono ancora in considerazione («Crispino fa danni, il personaggio non è corretto e sono curioso di sapere, una volta appurata la verità, se sarà in grado di ripagare quello che ha fatto», così Cellino) anche se sulla formulazione dei pacchetti pende già un’istruttoria dell’Antitrust per «abuso di posizione dominante» perché «ritagliati su misura dei principali operatori di pay tv». Sky osserva, ma è chiaro che se sulla propria piattaforma dovesse trovarsi di traverso un altro soggetto, rivedrebbe al ribasso l’investimento sul calcio italiano appena fatto. Una potenziale brutta notizia per un mondo del pallone che, da 24 ore, sentiva di aver eliminato il divario con la Spagna grazie all’abolizione della cosiddetta legge-Beckham, ovvero la norma che garantiva agli stranieri un’aliquota fiscale agevolata al 24 per cento. «Avrei preferito tasse più basse per tutti», così Galliani.