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 2009  novembre 05 Giovedì calendario

LA PROMESSA DEL KINDLE

Sono dieci anni che si parla di libri elettronici. Anni di polemiche del tipo: «Ah, ma l’odore della carta...», «vuoi mettere la comodità di portarti in vacanza cento libri al peso di uno?», «ma la leggibilità non sarà mai la stessa...», «e poi come si eviterà la pirateria dei libri?», «andrà bene per i testi da consultare, ma per i romanzi...». E via così. Discussioni accademiche. Perché il fatto non succedeva mai: fino al Kindle.
Già. Se alcune centinaia di italiani hanno aperto recentemente una scatola ricevuta da Amazon con un’emozione diversa da quella che di solito provano ricevendo un libro ordinato qualche settimana prima, è perché questa volta dentro sapevano di trovarci un Kindle. Le aspettative, in effetti, sono molto alte. L’oggetto promette di cambiare molte cose. Ma quali esattamente?
L’imballaggio è essenziale.Il Kindle appare subito. Ha un minimo di batteria carica. Si accende senza leggere il minilibretto di istruzioni allegato. E la sua caratteristica più importante balza agli occhi: si legge meravigliosamente bene. Il suo inchiostro elettronico, una tecnologia vecchia ma tutt’ora stupefacente, consente una lettura nitida, senza retroilluminazione, che non stanca: tanto che, non avendo ancora scaricato niente, vien voglia di consultare il dizionario di inglese precaricato come se fosse una rilassante lettura serale. Ma poi, al più presto, si cerca di andare alla sostanza del Kindle: il negozio online di Amazon, il luogo che tutti sono abituati a pensare come il più rifornito del mondo dei libri.
Questo, in effetti, ha fatto la differenza strategica all’inizio della vicenda del Kindle: non siamo in presenza dell’ennesimo lettore per libri elettronici per il quale non si trova nulla da leggere. Andando a verificare, però, il catalogo dei libri in formato Kindle è meno fornito di quanto si desidererebbe. Non solo perché, per ora, i libri sono in inglese. Ma anche perché non ci sono tutte le novità editoriali, anzi ne mancano parecchie. Il prezzo dei libri, generalmente fissato da Amazon a 9,99 dollari, che in Europa sale per i libri appena usciti a 11,99 o 13,99 dollari, resta conveniente, per i consumatori, ma evidentemente non è ancora riuscito a invogliare gli editori a concedere presto la versione Kindle. Dicono ad Amazon che il prezzo è maggiore in Europa a causa dell’iva e di problemi operativi non meglio specificati.
Chi abbia i suoi documenti – libri compresi – sul computer e li voglia passare sul Kindle può farlo: se sono in formato "solo testo", o se sono Mobipocket senza protezione, Audible o mp3, si possono copiare direttamente dal pc usando il cavo Usb; se sono in un formato diverso li può caricare inviandoli a uno speciale indirizzo di posta elettronica di Amazon che li restituisce convertiti nel formato giusto. Sul Kindle, inoltre, si prendono appunti (con una tastiera piuttosto faticosa) e si registrano facilmente citazioni che poi si possono passare sul pc. Inoltre, sui libri si possono fare ricerche per parole. Insomma, la lettura è attiva, come ci si aspetta da un oggetto digitale.
Gli editori di giornali hanno preso il Kindle sul serio, soprattutto perché garantisce un modello di business. Il Kindle consente di ricevere il giornale la mattina appena sfornato dalla redazione, pagando la singola copia o con un un abbonamento mensile. Un abbonamento che può apparire abbastanza oneroso e il cui prezzo è stabilito da Amazon: in molti casi costa più o meno come l’abbonamento a un bouquet di programmi per la tv satellitare. Quanto all’impaginazione... può migliorare: i giornali si leggono sul Kindle un po’ come fossero libri, senza la visione panoramica della pagina cartacea e senza neppure la visione sintetica di una pagina web. Si possono sfogliare articolo per articolo, come fossero le pagine e i capitoli di un libro, oppure si può andare all’elenco dei titoli di ciascuna sezione. Non è un effetto del tutto negativo: senza colori, senza impaginazione, i giornali sembrano seri come i libri, ma anche lenti come i libri. Sta di fatto che la connessione perenne del Kindle – ad Amazon non confermano che per l’Italia sia offerta da Vodafone – lo rende un oggetto adattissimo agli acquisti d’impulso, ma dovrebbe capitalizzare di più su questa caratteristica offrendo l’accesso a un catalogo molto completo di libri e giornali: per molte persone è frustrante avere l’impulso di un acquisto e non poterlo soddisfare.
Sta di fatto che il Kindle è uno strumento intrigante. Fa venir voglia di leggere. un buon inizio. Forse qualcosa di più.