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 2009  novembre 04 Mercoledì calendario

DA UNICREDIT PRIMO VIA LIBERA ALLA BANCA UNICA

Il progetto di banca unica di UniCredit ha passato il vaglio del comitato strategico. L’incontro, tenutosi ieri, si è svolto in «un clima costruttivo » e la prima valutazione del progetto è stata «positiva», secondo alcune indiscrezioni. L’invito alla cautela viene da più parti considerato che il processo di semplificazione della struttura è attualmente ancora in una prima fase. Il progetto sarà avviato ufficialmente nei cda dei prossimi due o tre mesi (verosimilmente già a inizio anno) per poi arrivare all’approvazione del board in marzo. Non è richiesto, invece, il via libera dell’assemblea degli azionisti. Prima dell’attuazione, che potrebbe arrivare per il primo novembre 2010 quando scadranno i patti parasociali che UniCredit ha ereditato con l’acquisizione di Capitalia e del Banco di Sicilia, il progetto dovrà ottenere comunque l’approvazione di Banca d’Italia, probabilmente nell’estate del prossimo anno.
Le indiscrezioni dei giorni scorsi indicano come parte integrante del piano la fusione delle cinque controllate nella capogruppo: due banche territoriali (UniCredit Banca di Roma e il Banco di Sicilia) e tre banche divisionali (UniCredit Private Banking, UniCredit Corporate Banking e UniCredit Banca). L’operazione dovrebbe portare alla scomparsa di tutti i singoli marchi con l’eccezione di quello del Banco di Sicilia, che è ritenuto dal gruppo una ricchezza. Un’altra certezza sembra essere la non messa in discussione dell’assetto divisionale del gruppo, che punta comunque a uno snellimento anche per guadagnare una maggiore vicinanza al territorio.
L’obiettivo è senz’altro la semplificazione per raggiungere una maggiore efficienza e di conseguenza anche un taglio dei costi. Allo stato attuale, secondo indiscrezioni, sarebbe però prematuro valutare gli esuberi che potrebbero essere previsti dal progetto. Le indicazioni diffuse lunedì dalla Fiba Cisl, di 5mila esuberi a seguito della unificazione delle banche retail e 2mila per la fusione tra corporate e private banking, vengono ritenute al momento premature. Certo è che l’unificazione delle cinque realtà porterà inevitabilmente anche dei tagli occupazionali. Sempre sul fronte sindacale, riguardo al Banco di Sicilia, la Fiba Cisl ha chiesto proprio ieri un incontro al presidente e all’amministratore delegato dell’istituto, Ivan Lo Bello e Roberto Bertola, per avere chiarimenti sull’operazione del gruppo.Sull’argomento è intervenuto anche Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia,che all’Adnkronos ha dichiarato che il piano di riorganizzazione non è «una bolla papale», è invece «una delibera che va a spalmarsi nel breve medio termine». «Ci sarà ha poi aggiunto Puglisi - un piano che andrà in qualche modo applicato e gestito. Poi ognuno farà le sue valutazioni». Puglisi non entra però nel merito dei dettagli del progetto: «Non mi sento di esprimere opinioni su un piano non ancora approvato c’è stata una riunione in cui sono state fatte considerazioni, forse anche qualche restylage di alcuni punti del piano».
Pignorati gli alberghi di Sensi
UniCredit ha intanto pignorato gli hotel della famiglia Sensi lo scorso 16 settembre:l’albergo Filippo II all’Argentario e il Subay Park Hotel a Civitavecchia, come ha riportato ieri l’agenzia stampa Radiocor. A promuovere l’azione è UniCredit corporate banking, impegnata in una complessa partita con la famiglia Sensi per l’indebitamento di Italpetroli, che controlla la A.S. Roma. Se non interverranno accordi tra la banca e la famiglia Sensi, la procedura prevede entro 6/8 mesi la nomina di un custode e, successivamente, una perizia sul valore degli immobili che potrebbero finire all’asta, anche se non in tempi brevissimi. Secondo l’ultimo bilancio di Italpetroli i due alberghi hanno chiuso il 2008 con valore della produzione, rispettivamente, di 687mila e 1,48 milioni di euro. Vista la perdita registrata (143mila euro il Filippo II e 431mila il Sunbay), Italpetroli è stata costretta in ambedue i casi a ricapitalizzare a inizio 2009. Sempre di ieri poi l’indiscrezione secondo la quale in settimana sono previste le dimissioni dell’avvocato Roberto Cappelli, rappresentante di UniCredit, nel consiglio di amministrazione di Italpetroli.