lettera a La Stampa 3/11/2009, 3 novembre 2009
LETTERE
«Mia moglie usa abbastanza i mezzi pubblici (io vado a piedi o in bici) e mi dice che i controllori della Gtt quando salgono hanno cura di lasciar passare un paio di fermate prima di cominciare a chiedere il biglietto ai viaggiatori; poi non saltano nessuna signora timorata della legge o innocuo vecchietto, e tutti questi mostrano il loro biglietto in corso di validità; è difficile che nel frattempo gli abusivi non siano scesi e si arrivi quindi alla richiesta insoddisfatta e contestata d’un biglietto. Ecco come si può sostenere che ci sia - solo! - un 5% di abusivi: sono quei pochi che si fanno prendere, sia la loro pura insipienza o ostinazione insolente o fiducia nell’impunità pratica. Se inoltre è vero che fuori delle ore centrali della giornata i controllori non operano, sarà chiaro che il campione su cui si misura l’evasione è ben distante dal rappresentare la media degli utenti e che quindi il 5% è un indice affetto da un forte errore sistematico. Infine, è leggenda metropolitana che gli zingari siano esenti dal pagamento del biglietto?».
ERMANNO MORGARI